9_Il Sindaco Pescatore

Tropea   5  feb 2016
“Il sindaco Pescatore”, un tv movie ispirato alla vicenda del sindaco anticamorra Angelo Vassallo. Un semplice pescatore che aveva deciso di candidarsi a sindaco spinto dalla volontà di far progredire il paese in cui viveva. Dopo aver guadagnato con fatica e acciarolisacrificio, grazie al suo impegno pratico e alla sua onestà, la fiducia dei suoi futuri cittadini, era stato eletto sindaco di Pollica ed Acciaroli (2.400 abitanti in provincia di Salerno). Un uomo che decise di combattere potenti e malfattori in prima persona per permettere al suo paese e al suo mare di non sprofondare nel degrado.
Con dedizione e forza di volontà – al grido di “Per andare avanti bisogna tornare indietro” -, per recuperare tutti i valori del passato che avrebbero permesso di restituire ad ACCIAROLI tutto il suo splendore. Angelo Vassallo è stato protagonista di una coraggiosa battaglia combattuta in prima persona che, purtroppo, si è conclusa tragicamente. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua automobile, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno. Benché, allo stato, la matrice dell’attentato sia ignota, il P.M. Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l’ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di colpire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente. Dalla camorra era visto come un ostacolo al controllo del porto che avrebbe garantito libertà nei commerci illegali e di droga.
TROPEA, si trova ad appena 180 km a Sud di POLLICA – ACCIAROLI, sulla medesima costa Tirrenica in un contesto natura naturale che potrebbe dignitosamente  le che potrebbe dignitosamente reggere il confronto anche se, Il Comune di Pollica, ha la fortuna di essere compreso nel perimetro di uno dei più grandi Parchi Nazionali Italiani : Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, territorio iscritto nella lista Unesco del patrimonio mondiale dell’umanità ed elevato a riserva di Biosfera MaB, Man and Biosphere.
TROPEAwTROPEA, negli ultimi cinquanta anni , a livello politico, ha assistito all’avvi- cendamento di 19 Sindaci, 6 Com- missariamenti straordinari e ad una Commissione d’Accesso.
Tenendo conto che due dei 19 Sindaci hanno amministrato ininterrottamente per 9 e 10 anni, la durata media delle altre amministrazioni si attesta sui 18 mesi ca.
A livello turistico-economico, dopo il bum degli anni 70/80, il suo territorio ha assistito ad un inesorabile, lento progressivo degrado. Strade dissestate (e crollate), decoro urbano meglio lasciar perdere, pulizia e raccolta dei rifiuti in affanno, acqua razionata e non potabile da anni, zone di accesso alla città e zona marina impresentabili, dissesto idrogeologi-co, impianto fognario. . . alla frutta, funzionamento della macchina comunale a dir poco insoddisfacente.  In un contesto del genere cosa può “valere”la realizzazione di un Waterfront e di un teatro all’aperto?
Se gli Amministratori che si succedono periodicamente, non condividono obbiettivamente tali valutazioni sullo stato dei servizi primari …. di cosa vogliamo parlare?   http://www.comune.pollica.sa.it è Il sito web del comune di Pollica/Acciaroli. Sarebbe utile consultarlo e chiedersi perché a Tropea non si fa altrettanto.
Un SINDACO EROE, che metta a rischio anche la propria vita per il bene della collettività … non possiamo permettercelo né pretenderlo . Ma ci saranno anche le vie di mezzo ! ?
Tutti quelli che -a parte la capacità o meno di amministrare – hanno molto … ma molto poco tempo da dedicare ai problemi della città …. e si candidano ugualmente;  tutti quelli che pur di “assemblare” una lista vincente si basano quasi esclusivamente sulla capacità del singolo di “portare voti alla squadra” quale che sia la valutazione sull’adeguatezza a farne un amministratore; tutti quelli che, a causa di questo tipo di scelta si ritrovano con una squadra vincente ma inadeguata con grandi difficoltà nell’affidamento degli incarichi di governo; tutti quelli infine che ben conoscono il contesto nel quale si troveranno ad agire una volta eletti e si candidano ugualmente ingaggiando caparbiamente aspre battaglie politiche promettendo ripristino della legalità, facile soluzione di problemi atavici, trasparenza di azione, buon governo e…… poi portano a casa i risultati che sono sotto gli occhi di tutti .
Di questi affabulatori … cosa dire ?
Castellitto nel ruolo del Sindaco Pescatore, nel film, all’amico che gli chiede se si sente capace di amministrare, risponde : …… “Si !.. basta fare il contrario di come fanno loro !!” e poi : ‘Per andare avanti bisogna tornare indietro!!”
Forse seguire su RAI 1 lunedì 8 febbraio “Il sindaco pescatore”… giusto per stimolare qualche riflessione sulle nostre indubbie corresponsabilità di cittadini tropeani, non sarebbe male.
Perché in fondo, come dire..: ognuno ha l’Amministrazione che si merita !!

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8_Persistono gli interrogativi sul mancato funzionamento dell’Ufficio Tecnico

 Tropea, 2 feb 2016  
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L’altra mattina, nella necessità di risolvere alcune pratiche presso l’Ufficio Tecnico  e trovandone sbarrate le porte, in un Municipio quasi deserto, abbiamo chiesto delucidazioni presso l’Ufficio Segretria e dove  ci è stato confermato che,  in effetti, al dr. Maruccia è stata temporaneamente attribuita la responsabilità dell’Area Tecnica. Dagli atti del Comune tra decreti e determine emessi a raffica  dal Sindaco avevamo, riassuntivamente , compreso che  l’Arch. Grande , riconfermato sino al 29 febbraio p.v., risulterebbe affiancato, in ordine di successione,dall’ Arch. Cristoforo Scordo , dall’ ing. Sisto Scordo  e dall’ arch. Gabriele Crisafio.  Dirigenti e Funzionari ai quali era stato assegnato, in caso di assenza, impedimento o astensione obbligatoria del Responsabile, l’esercizio delle funzioni   di supplenza   del  Responsabile. Risultando poi l’assenza per ferie dell’arch. Grande sin quasi alla fine di febbraio e con i rifiuti da parte dei tre funzionari chiamati in successione a sostituire GRANDE, con determina prot. 1220  del 25.1.2016 il Sindaco nominava Responsabile dell’Area Tecnica, al fine di garantire la continuità dell’attività amministrativa, il Segretario Generale  dr. Maruccia con carattere di straordinarietà ed eccezionalità .
Con il Segretario assente per impegni di avvicendamento in altro Comune, constatiamo che la riorganizzazione delle competenze, così come configurata dagli atti pubblicati, anche se in via temporanea, è puramente virtuale per evidente inapplicabilità delle norme richiamate  in occasione dell’assegnazione delle funzioni di supplenza.

In un Municipio pressocchè  deserto, riusciamo comunque a “rintracciare” l’istruttore di una delle pratiche che ci riguardavano il  quale,    stringendosi nelle spalle ci riferisce che la pratica “è pronta ma che non  c’è nessuno disposto a firmarla avendo il dr. Maruccia dichiarato la propria indisponibilità a firmare anche una pratica “innocua” come la nostra affermando che occorrerà attendere il rientro del Dirigente Arch. Grande, il  quale, peraltro, rientrerà a mandato quasi scaduto.
D’altronde non è una novità che, nonostante la sua figura di Responsabile apicale dell’Amministrazione comunale, si sia più volte quanto informalmente sottratto, in situazioni simili, ad alcune sue ineluttabili responsabilità.
Due Architetti, un Ingegnere, diversi  Tecnici preparati e capaci … il loro lavoro vanificato per l’assenza di qualcuno disposto a firmare gli atti !!
Tali circostanze, guarda caso,  che blocca l’attività dell’Area Tecnica, le abbiamo più volte contestate senza ricevere riscontro o ricevendo risposte inadeguate e divaganti.

Nel frattempo l’orario di ricevimento per il pubblico non figura  più affisso alle porte degli uffici tecnici e quello esposto in precedenza   è stato, vagamente, dichiarato non più attuale.
A dispetto di qualsiasi proclama di riorganizzazione  avviata risulta tutto un bluff .
Poiché ci è stato continuamente “raccontato” come la soluzione di tutti i problemi, dipenda esclusivamente dalla soluzione del “problema GRANDE”, ci auguriamo che tale problema si dissolva al più presto anche se, appare molto evidente, che non sarà certo la panacea di tutti i problemi che affliggono la gestione del Comune.
Ed allora si che sarà necessario individuare altri capri espiatori.
(vedi nota del 13 gennaio 2016)

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7_Waterfront e Teatro all’aperto – (menzogne & verità)

Tropea, 21 gen 2016
Waterfront e Teatro all’aperto – Spaccature e dissidi nella Maggioranza  .
Ne abbiamo ascoltate di bugie in quest’ultima settimana ? Personalmente  no,  ma  ne abbiamo lette tante nelle dichiarazioni  e nelle interviste ad alcuni amministratori riportate dalla stampa.

Precisazioni sul nuovo progetto del Waterfront , appalto con  procedura a gara aperta aggiudicato alla CCC di Bologna, un colosso delle “Cooperative Rosse”per intenderci quella del viadotto Scorciavacche sulla Palermo/Agrigento, salito alla ribalta delle cronache nazionali per essere crollato il 30 dicembre 2014  pochi giorni dopo la sua inaugurazione (23 dicembre). WATERFRONT & TEATRO ridL’opera era stata assegnata al consorzio di imprese Bolognetta scpa costituito da CCC di Bologna, Tecnis di Catania  e  CMC di Ravenna  (altro colosso delle “Cooperative rosse”) .
Sembra destino ma anche la CMC di Ravenna c’entra un po’ con Tropea.
Il maggior socio privato della Porto di Tropea SpA , Roberto Caporali, è stato Presidente della CMC e potente Patron di tante altre cooperative emiliane. Possiede le quote di maggioranza della Sider Almagià srl e della fallita Sider Iteras spa, appunto soci privati di maggioranza  della Porto di Tropea SpA.   Ma questa è un’altra storia !!
Ritornando al Waterfront ed al Teatro abbiamo letto tra l’altro che le cause  degli sconvolgimenti del progetto originario sembra siano rappresentate da gravi errori progettuali ed inadeguatezza dei fondi stanziati per la sua realizzazione. Ciò avrebbe dato origine al un nuovo progetto  completamente rivisitato nella sua forma, dimensione ed utilizzo dei materiali.
CatturaRodolicoIL SINDACO. . .
“LAmministrazione guidata dallo scrivente si è trovata di fronte ad un progetto irrealizzabile con le somme a disposizione e quindi nell’impossibilità di rispettare la data del 31.12.2015 entro cui doveva essere completata l’opera”.

. . ..“A ciò si aggiunge che il nuovo progetto ha dovuto tenere conto dei nuovi vincoli che impediscono di fatto la realizzazione della proposta preliminare. Nella fattispecie una fascia dell’area ora occupata dal dismesso depuratore ricade nel vincolo imposto dal PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria) relativo all’erosione costiera. Si è dovuto inoltre, con il nuovo progetto, tenere conto di quanto previsto dal nuovo QTRP (Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica) che prevede per quell’ambito costruzioni non superiori a 7 metri di altezza”.
L’ex amministratore Lucio Ruffa, intervistato dal Quotidiano della Calabria, ha contestato molti punti della versione fornita dall’attuale amministrazione che, comunque e per lo meno,  qualche dato lo  ha omesso. Il Waterfront come il Palazzo Giffone erano due importanti iniziative ereditate e da seguire con grande cura ed attenzione. Certo il supporto dell’Area Tecnica è mancato da sempre. Si assisteva ad una “caccia all’uomo” quando c’erano gli incontri con i professionisti esterni coinvolti nella progettazioni o negli adempenti burocratici. Il Palazzo Giffone lo si è perso per strada, il Waterfront è stato stravolto e ridimensionato al limite dell’inutilità  sempre cercando di addossare la colpa a chi ci ha preceduto.

Con una “macchina comunale” così malridotta non si va da nessuna parte.  Ma non è soltanto un problema di hardware !!
 
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6_Dissidi ai Vertici della Maggioranza (menzogne & verità)

Tropea, 21 gen 2016
Per quanto riguarda la crisi nella maggioranza e i dissidi ai vertici abbiamo letto le smentite degli interessati ed il solito appassionato intervento del Presidente del Consiglio, “difensore d’ufficio”.
Sono ammesse bugie, anche parziali,  per “ragioni di stato”. Ma perché addossare sempre e monotonamente la responsabilità delle fughe di notizie ( o le critiche sull’operato all’Amministrazione in carica) a questo o a quell’ex amministratore frustrato e invidioso ?DAGOSfoto
D’AGOSTINO. . . La notizia di divergenze  sono il frutto della perversa fantasia di qualche ex amministratore che,nonostante sia stato relegato nel dimenticatoio della politica tropeana, persevera nel tentativo maldestro di avvelenare il clima della politica della nostra città… Non abbiamo tempo per correre dietro a questi personaggi in cerca di autore perché l’amministrazione comunale è impegnata nel dare esecuzione, in un clima di ritrovata normalità, a quei progetti già incardinati dall’esecutivo della Giunta Rodolico
Ed ancora . . .La particolarità del momento storico che vive la città di Tropea impone un intervento chiarificatore su una notizia – quella delle possibili dimissioni del sindaco o di presunte divisioni all’interno della maggioranza – che in altri momenti verrebbe liquidata come una bufala.. . . . La maggioranza è coesa ed attende con serenità l’esito degli accertamenti ordinati dall’ex Prefetto della Provincia di Vibo Valentia, con la consapevolezza dell’onestà e generosità che caratterizza i componenti dell’amministrazione Rodolico. Non esistono, pertanto, gruppi o gruppetti all’interno della maggioranza, non sono esistiti e non esistono litigi fra componenti dell’Amministrazione comunale, ma solo un profondo senso di responsabilità perché la cessazione anticipata del mandato amministrativo rappresenterebbe un inimmaginabile danno per i cittadini tropeani e per l’economia della Città. .  . .
La nostra è una piccola cittadina, troppo piccola perché alcuni avvenimenti restino secretati. Forse non saranno state nobili motivazioni politiche a determinare i “litigi” ai vertici che invece risultano, inequivocabilmente,  esserci stati … e come !!
E’ di pubblico dominio, ma , per ora sono considerati superficialmente allo stato di gossip. Che poi, responsabilmente, non sia questo il momento di fare baruffa è scontato anche … “perché la cessazione anticipata del mandato amministrativo rappresenterebbe un inimmaginabile danno per i cittadini tropeani  e per l’economia  della Città . .  .  . nonchè ….. per gli amministratori  coinvolti.
Su tale argomento poi circolano insistentemente voci riguardo le rassicurazioni di  “un velo pietoso” che verrebbe miracolosamente steso sull’intera vicenda, proprio in contrasto con le male auguranti previsioni (messe sempre in giro da qualche velenoso ex amministratore). Così era stato detto anche quando, ad agosto 2015, si vociferava di un prossimo eventuale commissariamento

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5_Ancora Interrogativi sul PORTO

Un po’ di  CHIAREZZA sul PORTO di TROPEA
Il Porto turistico e peschereccio di Tropea è uno dei primi porti realizzati dalla Regione Calabria nell’ambito di un vasto piano di valorizzazione turistica delle coste.La vicinanza ad CatturaPrtoTrasparun centro di notevole interesse paesaggistico ed artistico ha suggerito lo studio di una configurazione valida dal punto di vista ambientale oltre che marittimo.
Con una capacità di circa 500 imbarcazioni turistiche e di circa 200 imbarcazioni da pesca, comprende un avamposto ed un porto interno suddiviso in zone distinte per la pesca, la cantieristica ed il turismo.
Il Porto, per la cui realizzazione sono stati utilizzati esclusivamente fondi pubblici dal 1984 al 1999 con finanziamenti per un totale di  30miliardi 803 milioni di lire, è stato affidato ad una società mista partecipata dal Comune.
Una scelta dell’Amministrazione Vallone che , con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 dell’11.10.2001, ai fini dell’affidamento dell’attività di gestione in concessione delle opere portuali e dello specchio acqueo costituenti il “porto di Tropea”, approvava la costituzione di una società per azioni denominata “Porto di Tropea S.p.A.” con  durata sino al 31.12.2052.
Dopo di che, in una gara nel rispetto dei principi stabiliti dalla vigente normativa……il socio privato è stato selezionato in virtù dell’attitudine tecnico-economica alla gestione dell’attività, sulla base di un’offerta gestionale, cioè una proposta di piano economico-finanziario espressamente commisurato alla durata della società e quindi riferito ad un arco temporaneo congruo di 50 anni,  idoneo a rappresentare all’ente il costo della gestione, le modalità di esercizio del servizio ed il rendimento ipotizzabili….”, il Comune seleziona il socio Privato che parteciperà alla costituzione della società mista che gestirà il Porto
.
La PORTO di TROPEA SpA sarà costituita il 4/12/2002 per atto notaio Beatrice ROMANO . I soci titolari:
Comune di Tropea          20%              €   103.600,00
Sider – Almagià Srl          48%              €   248.640,00
Sider – Iteras Spa             16%               €     82.880,00
Mare Nostrum srl            16%               €     82.880,00

E’ d’obbligo fare qualche precisazione su quanto, per anni, è stato “raccontato” ai Tropeani e non solo.
1) Non ci fu mai un bando di gara per l’assegnazione della gestione del Porto alla PORTOdiTROPEA spa. La delibera del 2001 prevedeva la costituzione della SPA alla quale si era già deciso di affidare la gestione. L’unico bando di gara era solo per l‘individuazione dei soci privati della Porto SpA .
2) Dei tre  soci privati selezionati occorre notare :
a) –Per la Sider-Iteras (costituita il 18.10.1985) e la Sider-Almagià Gestione Porti srl (costituita il 4.06.1996) si tratta di aziende preesistenti aventi ad oggetto attività compatibili con il settore.
b) La Mare Nostrum (costituita il 26.11.2001), è evidentemente costituita ad hoc per far parte della cordata e soltanto un mese dopo la delibera del Consiglio Comunale N. 29 dell’11.10.2001 e del conseguente bando pubblicato il 17.10.2001 e il 31.10.2001. Nonostante l’oggetto sociale sia conforme alle “attitudini richieste”, appare più l’embrione di un Club Nautico per la composizione sociale quanto mai cospicua e variegata.
I socì più rappresentativi fanno capo ad Antonio La Torre che sarà nominato primo Presidente della costituenda PORTO di TROPEA SpA .
Il “socio privato” in effetti…..sono tre e, notoriamente, tutti “sponsorizzati” dal futuro Presidente La Torre al quale va comunque riconosciuto il grande impegno, nella fase di completamento della struttura portuale, per aver fornito consigli e consulenze ai fini di ottimizzare la funzionalità degli impianti anche grazie alla sua “cultura di diportista”. Nulla di “ umanamente immorale” quindi aver favorito la sua leadership nell’ambito della ricerca dei soci e della gestione della struttura portuale consacrata poi con l’incarico di primo “Presidente”.
Ma da qui a pretendere di “darla a bere” che i soci siano stati …“individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza,adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità”,  ce ne corre.
3) “L’arco temporale congruo di 50 anni” sarebbe adeguatamente congruo per i casi in cui la società appaltante il servizio fosse obbligata ad investimenti di notevole consistenza tipo la realizzazione o il completamento della struttura e tali da richiedere un rassicurante periodo di ammortamento. Non è certo questo il caso poiché la tavola era apparecchiatae tutta con danaro pubblico. La Società, per avviare l’attività, ha avuto bisogno soltanto del primo versamento – peraltro obbligatorio alla costituzione – e soltanto utilizzando i successivi utili di gestione, il capitale è stato poi versato. Un investimento veramente esiguo per un contratto così “importante”. Un periodo di venti anni – già previsto per concessioni importantisarebbe stato più che congruo.
La PORTO SpA , in attesa del perfezionamento della prevista Concessione cinquantennale ottiene la concessione demaniale n. 28/03 dal 2003 fino al 31.12.2006, subordinatamente alla “definizione del procedimento per il rilascio dell’atto definitivo di concessione demaniale marittima” , poi in prosecuzione la concessione demaniale n.01/07 Rep 05/07 fino a tutto il 30/12/2010 .
Il risultato delle elezioni comunali del 2010 determina l’ascesa dell’AMMINISTRAZIONE REPICE che decide di interrompere il rapporto con la PORTO SpA a far data dall’1.01.2011.
Ciò nonostante, dopo alterne vicende, ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato, una dura battaglia politica  e mediatica, con il  cambio di Amministrazione, la subentrante Gestione VALLONE, reintegrava la PORTO SpA decidendo per il rilascio della “concessione cinquantennale”.
Tutto ciò con Delibera di Consiglio N° 11 dell’8.05.2013, nonostante l’inesistenza delle condizioni per un riaffidamento perché :

  • Non era vero, come affermato in delibera, che gli ultimi tre bilanci ( 2010/ 2012) fossero in utile,…. “pur non superando il Comune di Tropea il tetto dei 30.000 abitanti, il conseguimento da parte della Porto di Tropea Spa di utili di bilancio negli tre ultimi esercizi rende applicabile la deroga disposta dalla richiamata disposizione”……
  • Uno dei soci ( Sider-Iteras) risultava fallito dal 2009
  • Risultavano Canoni demaniali arretrati per circa 400mila €
  • Dimostrazione di mancata trasparenza amministrativa,
  • Nessuna accondiscendenza a chiarire punti oscuri quali il misterioso finanziamento” di 400mila € per sanare i canoni demaniali arretrati
  • Appropriazione indebita di somme di competenza comunale
La concessione cinquantennale, dopo un periodo di accesi  scontri politici e grandi clamori mediatici, viene definitivamente deliberata nella seduta del C.C. del 17 luglio 2013,(nella cui sede si allegarono – in netta contraddizione di quanto affermato – i Bilanci che evidenziavano perdite per 451 mila euro) , e rilasciata il 6 agosto 2013  fino a tutto il 31.12.2052.
E giungiamo ai nostri giorni .
Le elezioni comunali del 2014, a seguito dell’anticipato scioglimento dell’Amministrazione Vallone e successivo Commissariamento , hanno riportato al governo della città i principali esponenti della ex Giunta Repice che tanto aveva criticato la scelta della concessione cinquantennale alla PORTO SpA.
Sono trascorsi due anni e mezzo dal rilascio della concessione ed oltre un anno e mezzo dall’insediamento della nuova Amministrazione.  L’Amministrazione è cambiata ma, in riferimento al PORTO, non se ne è accorto nessuno. Tutte le perplessità permangono, anzi…!!
rodol-vallone(L’attuale SINDACO RODOLICO che litinga con l’allora SINDACO VALLONE per il PORTO)
Anzi, mentre il compianto Sindaco Vallone  il contatto ( e controllo) sul Porto ce lo aveva, non fosse altro per la presenza del penultimo Presidente Umberto Mazzeo sicuramente persona di sua fiducia, l’attuale Amministrazione , con il Presidente nominato appena un mese prima del suo insediamento dal Commissario Prefettizio, non ha proprio idea di cosa succeda nella società partecipata. Eppure le perplessità che non tutto fosse lineare, i maggiori attuali esponenti , le avevano espresse sulla stampa ed in seno al Consiglio quando erano presenti al Comune, ma all’opposizione. Appare che, dall’insediamento ad oggi, non abbiano avuto neanche la curiosità di verificare se i loro “sospetti”, apertamente manifestati , siano fondati.
E così il Comune di Tropea nella sua continuità, a fronte di una concessione cinquantennale accordata ad una società che aveva dimostrato di non meritare alcunchè per svariati motivi ha pensato bene di non vigilare, nonostante tutte le concordanti norme che sollecitano gli enti locali a tenere conto.. dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento…..
L’esperienza degli anni pregressi avrebbe dovuto spingere l’attuale Amministrazione a vigilare con ogni mezzo per evitare se non altro, il rischio di ulteriori danni erariali che potrebbero scaturire da una gestione “disinvolta”.
E’ pur vero che il Comune, negli accordi precontrattuali precedenti la stipula della Convenzione e il rilascio della Concessione cinquantennale, abbia dimostrato molta generosità e fiducia concedendo mano libera ai soci privati (pag. 11 della Delibera di Consiglio del 17.07.2013 al punto m.: garanzia di totale autonomia organizzativa e gestionale della società, con conseguente consegna …… )
PROPRIO QUESTI MOTIVI:
l’essere socio di minoranza,
l’autoesclusione dall’organizzazione e gestione
nessun  vero “uomo all’Avana”  all’interno del Consiglio di Amministrazione
dovrebbero spingere l’attuale Amministrazione a monitorare attentamente l’attività del Porto.
Il Comune – oltre che socio – proprio per aver rilasciato la concessione, può avvalersi dell’art. 5 del contratto che recita testualmente:
  1. Il Comune esegue attraverso l’Ufficio competente, controlli e verifiche, al fine di accertare che il servizio avvenga nel rispetto delle prescrizioni di cui al presente atto ed al regolamento di gestione ed al progetto tecnico di gestione, manutenzione valorizzazione presentato in sede di gara e che l’esecuzione dello stesso, sia svolto con diligenza e professionalità.
  2. Gli incaricati delle verifiche ed ispezioni redigono apposito verbale con il quale vengono poste in evidenza le inadempienze rilevate, nonché le proposte e le indicazioni che si ritengano necessarie per il miglioramento del servizio stesso.
  3. La società che durante l’esecuzione del servizio dovesse rendersi inadempiente e/o negligente nell’osservanza delle clausole contrattuali, è soggetta a diffide.
  1. Le diffide di cui al presente articolo sono comminate dal responsabile dell’area;
  2. Per l’ipotesi in cui siano state comminate due o più diffide, il Comune si riserva di procedere alla risoluzione del contratto
Inoltre l’art. 47 del Codice della Navigazione prevede, in caso di inadempienze ( e ce ne sono tante) , la decadenza dalla Concessione.
Ma nel frattempo, come stanno in salute i soci privati della PORTO di TROPEA SpA ?
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Si tratta di “scatole vuote” che hanno ricevuto dal Comune di Tropea lo splendido regalo di una concessione cinquantennale di un altrettanto meraviglioso “giocattolo” che non sono stati capaci neanche di mettere in funzione e di cui trascurano persino la manutenzione . Inoltre non si sono mai sforzarti di creare un feeling con la città.
Con l’investimento iniziale di circa 120 mila euro in tutto, i tre soci privati detengono l’80 % della PORTO SPA.  Un qualsiasi operatore turistico di Tropea , con questa cifra, non avrebbe potuto neanche avviare un piccolo Bar.
I nostri fortunati partners privati, invece, hanno ottenuto la gestione cinquantennale di una struttura quale il PORTO, che potrebbe tranquillamente produrre un fatturato annuale importante di un paio di milioni di euro.
Purtroppo, amministrativamente, i rapporti con la Porto di Tropea fanno capo all’Area Tecnica Comunale che avrebbe le prerogative per monitorare ed intervenire in caso di inadempienze e comportamenti inadeguati. Ma com’è risaputo si tratta sempre dello stesso Dirigente che all’epoca e contro ogni logica ha rilasciato la concessione cinquantennale ricorrendo anche a procedure non sempre lineari e trasparenti.
Di questa situazione l’attuale Componente politica è a conoscenza, lo è persino  la Minoranza che, nei programmi elettorali, aveva dichiarato l’importanza di attenzionarsi sull’argomento Porto.
Ma, negli ultimi due anni, non risulta nessuna iniziativa in tal senso e neanche la già citata missiva del 16 settembre 2014 della segretaria uscente ha evidentemente allarmato più di tanto. Ad oggi 11 gennaio 2014 l’incremento gratuito del 10% della Partecipazione azionaria del Comune non si è realizzata e sulla regolarità degli altri rapporti di dare/avere tra Comune e Partecipata c’è silenzio assoluto
Gravi responsabilità si profilano per l’Amministrazione Comunale che insiste in una posizione di assoluta inerzia, anche alla luce dei prossimi provvedimenti annunciati dal Governo sulle Società Partecipate.
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4_Società partecipate – Indirizzo del Governo Centrale 1

Partecipate, ecco i tagli del governo: entro un anno liquidate 3.200 società (di Andrea Bassi Giovedì 1 Ottobre 2015)
Un anno di tempo. Poi una miriade di società partecipate dagli enti locali, fino a 3.200 in tutto, potrebbero essere cedute o liquidate.
Un anno di tempo. Poi una miriade di società partecipate dagli enti locali, fino a 3.200 in tutto, potrebbero essere cedute o liquidate. Uno dei tasselli fondamentali della riforma Madia della Pubblica amministrazione sta per essere posato. Il decreto attuativo per la razionalizzazione del variegato universo del capitalismo comunale sta per vedere la luce. Ieri l’agenzia di stampa Public Policy, ha ancitipato una bozza del testo. Un documento di 25 articoli che caleranno come una mannaia sulle società controllate dagli enti locali, e non solo. La bozza del decreto prevede che entro tre mesi Comuni e Regioni effettuino una ricognizione delle società che controllano o alle quali partecipano.
Il provvedimento stabilisce una serie di settori in cui è ammesso che gli enti locali operino attraverso società.
  1. la produzione di un servizio di interesse generale,
  2. la progettazione e la realizzazione di un’opera pubblica,
  3. la gestione di un’opera in partenariato con un privato
  4. l’autoproduzione di beni o servizi strumentali,
  5. lo svolgimento di attività amministrative inerenti l’attività istituzionale,
  6. i servizi di supporto a enti senza scopo di lucro.
Tutto quello che è fuori da questi settori andrà ceduto o liquidato entro 12 mesi. Una tagliola che, secondo le stime, riguarderebbe 3.200 società in tutta Italia. Non è l’unica novità. Presso il dipartimento della funzione pubblica nascerà una nuova Authority, un «Organo di vigilanza» che avrà poteri ispettivi nei confronti di tutte le società a partecipazione pubblica e che potrà utilizzare anche la Guardia di Finanza. Se dalle ispezioni dovessero emergere delle irregolarità, o anche uno stato di crisi, l’Organismo di vigilanza potrà chiedere al ministero del Tesoro il commissariamento della società. Il Tesoro, a sua volta, deciderà il destino della partecipata e ne potrà disporre anche la liquidazione
Da anni si era comunque a conoscenza dell’allarme lanciato dalla Corte dei Conti sulle società partecipate per il grave rischio dei danni erariali che, nell’80% dei casi, arrecano alle P.A.- Secondo le norme in vigore, i Comuni con numero di abitanti  inferiore  ai 30.000 ,  avrebbero dovuto, già da tempo, dismetterne le partecipazioni in caso di risultati di esercizio negativi
Rischio di danni erariali per il Comune di Tropea
L’Amministrazione Comunale di Tropea, pur essendo a conoscenza che i Bilanci della Porto di Tropea fossero in perdita (451mila euro circa), dichiarava –  in sede di Consiglio Comunale dell’8 maggio  e del 17 luglio 2013 – il falso e cioè che vi erano le condizioni per derogare alla norma sulle partecipazioni, poiché i risultati di bilancio della partecipata erano in attivo.Oltre al rischio erariale per futuri risultati di esercizio in perdita, vi è stato sempre il rischio di dover rinunciare, quanto prima, alla partecipazione e più precisamente di trovarsi costretti a dover abbandonare il Porto nelle mani di una ormai ex partecipata (Porto di Tropea SpA) con una concessione rilasciata sino al 31.12.2052.
TROPEAwPoiché l’attuale Amministrazione non ha mai messo mano al problema Porto, limitandosi a scaricare le responsabilità amministrativa di controllo e censura al Responsabile dell’Area Tecnica, siamo giunti praticamente al capolinea.
Non c’è stato alcun indirizzo politico per un controllo sul comportamento dei soci privati e sulla gestione della struttura, sull’assolvimento degli impegni contrattuali di concessione quali i
l trasferimento dell’ulteriore 10%, la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura portuale (vedi insabbiamento), sul regolare pagamento dei canoni.
A fronte delle inadempienze non si è provveduto alla messa in mora della società con successiva eventuale intimazione ed avviamento del provvedimento di decadenza dalla gestione a norma contrattuale e dell’Art 47 del Codice della Navigazione.
All’attenzione degli  attuali Amministratori sono state inviate numerose note sull’argomento  che non hanno  affatto scosso le loro coscienze.Se non si agisce immediatamente nel far decadere la PORTO spa inadempiente ed inadeguata,  ove naturalmente se ne riscontrino i presupposti, si rischia di dover a breve dismetterne le quote di partecipazione  ed abbandonare definitivamente il Porto alla società partecipata.
Società partecipata i cui soci privati, ad oggi si  presentano c.s.:

Catturatab socpart2

Con questi dati a disposizione, si intende  rimanere ancora passivamente in attesa che un intervento dell’Autorità superiore decida il destino della Partecipata e della struttura portuale di Tropea ?
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3_Interrogativi sull’Area Tecnica

Tropea, 13 gen 2016
tropea_comuneRGli interrogativi sulla vicenda PORTO fanno  il paio con le perplessità sull’evoluzione dei comportamenti riguardo la nomina e la riconferma dell’attuale Capo Area Tecnica del Comune di Tropea.
Il 12 gennaio 2016 è stata pubblicato il  Decreto n.25 -Nomina Responsabile Area 4- Urbanistica e Lavori Pubblici  – arch. Francesco Grande
Per tentare di capirci qualcosa occorre risalire a poco più di cinque mesi fa quando il decreto sindacale n° 16 del 5 agosto riconfermava l’attuale capo Area Tecnica sino al 31 dicembre 2015 in proroga alla precedente nomina sindacale dal 10 luglio 2014 a tutto il 10 luglio 2015.

E così , in successione :
Il 5 agosto 2015 il suddetto decreto sindacale di nomina recitava… “ ritenuto sussistere in capo al citato dipendente le attitudini e le capacità per ricoprire l’incarico di responsabilità dell’Area 4 – Urbanistica e Lavori Pubblici”…..
L’11 agosto 2015 una delega sindacale riportava : …. “verificata l’effettiva idoneità tecnico – professionale del dipendente  nonché l’autonomia decisionale abbinata alla disponibilità dei mezzi finanziari necessari all’assunzione delle proprie determinazioni e della loro  portata  ad  esecuzione;…;atteso che sussistono tutte le condizioni oggettive e soggettive per compendiare il proprio decreto n° 16 del 5 agosto 2015 di attribuire delle funzioni di responsabilità dell’Area 4 con la specifica ed individuata assegnazioni delle funzioni tutte ricadenti nel settore ambiente, comprensivo delle attività di depurazione, discariche, raccolta e smaltimento rifiuti, ecc.- Ritenuto, per quanto sopra espresso, delegare con atto specificativo, complementare ed integrativo del testè citato decreto sindacale di attribuzione funzioni di responsabilità in. 16 del 5 agosto 2015 le funzioni in ambito settore ambientale …
CatturaRodolico
Tutto ciò in netta contraddizione con la valutazione espressa dopo appena 15 giorni in occasione della riapertura del bando di gara del 26 agosto, poi rafforzata dai severi giudizi  contenuti del Verbale G.C. del 2 novembre. Infatti :
Il 26 agosto 2015nel Verbale di deliberazione di Giunta – Riavvio di concorsi Pubblici – Indirizzi di governo  – si legge :. ……
al fine di pervenire all’acquisizione di professionalità utili al Comune…. registrato che permangono le ragioni e le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale a dar luogo alle procedure concorsuali suddette, con l’aggravante di una rilevata situazione peggiorativa sul piano funzionale   dell’area      tecnica, nel   
cui    ambito        molteplici  problematiche risultano censurate e censurabili  …. Soprattutto per ciò che afferisce il SUAP, a parere del Segretario Generale gestito da anni in maniera selvaggia ”    ed ancorasegr
Il 2 novembe 2015 Il Verbale di deliberazione di Giunta: Recupero aree degradate – Indirizzi di governo,  indica :
1di rappresentare al Responsabile dell’Area Tecnica l’esigenza di perseguire obbiettivi   di legalità accentuando procedure onde evitare inutili conflitti con i cittadini e potenziali danni all’Ente;
2di rivolgere allo stesso Responsabile le premure affinchè venga dato tempestivo riscontro alle istanze e diffide prefettizie in ordine a eventuali abusi denunciati ed a quanto altro ritenuto utile ai fini conoscitivi;
3di segnalare ulteriormente al suddetto responsabile l’onere di rendere edotto l’esecutivo comunale specificatamente per ciò che attiene il cronoprogramma che intende realizzare per portare a termine detti condoni edilizi, indicando a tal merito eventuali responsabilità riscontrate e riscontrabili in capo a chi, sebbene retribuito per lo scopo, non ha provveduto ad assolvere i compiti assegnati in competenza.
In soli tre mesi un capovolgimento di valutazioni sul Responsabile dell’Area Tecnica.  La riconferma dell’incarico del 5 agosto,  a cui fa seguito una corposa delega all’ambiente dell’11 agosto anch’essa motivata da “verificata effettiva idoneità tecnico – professionale del dipendente. Delega  che , a questo punto, appare più una scarico di responsabilità visto che i successivi atti Comunali del 26 agosto e del 2 novembre esprimono giudizi ben diversi sulla idoneità e qualità professionali del tecnico.

Ma appare tutta una manfrina che potrebbe nascondere paletti che non di possono spostare. Il Responsabile dell’Area Tecnica occupa il suo posto da molti anni, ai tempi dell’Amministrazione Euticchio, dell’Amministrazione Repice, dell’amministrazione Vallone. Le sue peculiarità, i suoi meriti, le sue capacità di dirigere l’Area più importante del Comune sono note da tempo e a tutti, specialmente agli attuali Amministratori.
C’erano tutte le condizioni per doversi impegnare  al massimo per la sostituzione del Responsabile di Area, non perdendo tempo e non commettendo leggerezze. La mancata nomina di un Assessore all’Urbanistica ha fatto il resto lasciando padrone del campo, in tutto questo tempo, un dirigente a dir poco inadeguato con tutti i danni che può aver provocato il suo scarso impegno e l’evidente incapacità di gestire i propri collaboratori.
Tutto ciò riporta necessariamente alla mente la misteriosa revoca della Commissione del Concorso per Dirigente dell’ Area Tecnica dichiaratamente adottata per “motivi  di trasparenza e integrità”, a questo punto tutti  argomenti da chiarire.
E così ora, “non essendoci a disposizione” nessun altro Dirigente, si tiene ad evidenziare di essere costretti a riconfermare, anche se fino al 29 febbraio p.v. , l’Arch. Grande con umilianti motivazioni a suo carico e con la riduzione dell’indennità di posizione annua ridotta da  €12.500,00  ad € 6.500,00 annui.  E  l’architetto Grande ha accettato !?
 
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2_Proroga Contratti Lavoratori Precari

Dalla stampa abbiamo appreso del  provvedimento adottato, il 30 dicembre dall’Amministrazione  Comunale  di Tropea che ha autorizzato la proroga dei con-tratti a tempo determinato dei diciassette dipendenti precari Lsu e Lpu, ancora per un altro anno.Diciassette  madri e padri di famiglia, ripescati sul filo di lana,che hanno tirato un
CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 75sospiro di sollievo grazie alla circolare della Regione n° 7 del 29 dicembre scorso. Altrettanti dipendenti che l’Amministrazione  Comunale, avrebbe perso d’un colpo,  una forza lavoro sicuramente significativa per il proprio  funzionamento,  atteso che le nuove assunzioni sono bloccate. Il  respiro  di     sollievo ,  quindi, dovrebbe averlo tirato anche l’Amministrazione Rodolico che, nel giorno successivo alla data della Circolare, “tempestivamente ha ritenuto di prorogare  i contratti a tempo determinato per altri 12 mesi ”.  E meno male!
Quasi un regalo di Babbo Natale che avrebbe dovuto rappresentare  per  i  dipendenti, ma anche per  l’Ente, un momento di serenità e reciproca soddisfazione.
Non è andata proprio così.
I dipendenti, prima di  poter sottoscrivere  l’Appendice  di proroga al contratto a tempo determinato di fronte al Respon- sabile di Area  Amministrativa Furchì, hanno dovuto  attendere l’arrivo del Sindaco il quale ha inteso pronunciare un discorso.
Un’arringa  paternalistica “bastone e carota”  coadiuvato dall’ intervento del Vice- sindaco che i dipendenti, disorientati, hanno dovuto  sorbirsi prima di poter sottoscrivere il documento  che perfezionava la stipula in via provvisoria della proroga contrattuale per un altro anno.
Perché prendersela con i 17 lavoratori precari (con inquadramenti compresi  tra le categorie  A , B e  C.) ?
Quando  “ il pesce puzza dalla testa”… ?PESCEPUZZA2
Se lo “CHEF” non è in grado di sostituire “l’ingrediente principale” è normale  che  la “pietanza” non possa risultare di buona qualità.
Il SINDACO : “ e noi siamo sempre nelle condizioni di modificare la pianta organica e di dire no! A noi non ci servono 16, ce ne servono 5 ….   e p0i  fare un concorso alla ricerca di professionalità utili ,,,,,Avremmo potuto fare così…….. ma abbiamo seguito la linea di mettervi a posto ….. mi sono sempre interessato … infinite volte a Catanzaro!!  L’ultima telefonata ieri ”  (l’unica telefonata ieri e su insistenza di Furchi  n.q. di Capo Area Amm.va che non sapeva cosa fare per i termini che scadevano e poi non è possibile alcun nuovo concorso perché sono bloccate le assunzioni)
Il VICESINDACO : “Abbiamo fatto molto per voi …. Grandi sacrifici …. Sono sostenitore di licenziamenti … dovete cambiare atteggiamento….”
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1_INTERROGATIVI sul PORTO

 TROPEAwTropea,3 gen 2016
Visto il “coraggio” con il quale l’Ammini- strazione mette in discussione decisioni e iniziative adottate, viene spontaneo interrogarsi sull’evidente variazione di rotta sullo scottante e controverso argomento PORTO. Non possiamo scordarci che alcuni autorevoli componenti dell’at-tuale Amministrazione hanno speso molto (per anni e sino al giorno delle ultime elezioni) sul “problema Porto”. Denunzie, battaglie in sede di Consigli Comunali, bagarre mediatica, lagnanze per il danno arrecato alla comunità tropeana. Dal giorno dell’ascesa al governo a tutt’oggi , sul PORTO, non è stata spesa una parola né uno scritto.  In effetti sono stati soltanto due Consiglieri, Bretti e Romano, a sollecitare una presa di coscienza sull’argomento Porto, ma questo risale al maggio scorso.   Nessun altro consigliere, di maggioranza o minoranza, ha fatto mai alcun cenno. Nonostante l’immediata disponibilità di intervenire espressa direttamente dal Sindaco nella seduta di Consiglio del 15 maggio scorso, nessuna iniziativa risulta essere stata adottata per attivare un minimo di controllo sul comportamento della Partecipata che ha dimostrato, da sempre, scarsa trasparenza e comportamento poco collaborativo nei confronti del Socio Pubblico.rodol-vallone
Neanche l’allarmata let- tera riservata del 16 set- tembre 2014 della Segre- taria Comunale uscente che, nell’immediato, aveva provocato propositi di urgente e deciso intervento legale a difesa degli interessi del Comune nei confronti della inadempiente Partecipata, ha lasciato alcun segno.
Nessuna azione è stata intrapresa e nessun legale è stato nominato.. In effetti un incarico legale da parte del Comune appare nella determina 354 del 2 dicembre 2015 . Ma si tratta di una costituzione in giudizio innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Vibo Valentia avverso i ricorsi (IMU 2012 e 2013 ) proposti dalla soc. Porto di Tropea SpA contro il Comune di Tropea, che la dice lunga sull “affiatamento” tra i due soggetti.
In conclusione, appare inspiegabile che l’attuale maggioranza, appena giunta al governo, abbia fatto calare il sipario sull’argomento Porto mentre necessiterebbe una buona dose di trasparenza sui motivi di tanta inerzia. La società, intanto, è apparsa sempre più inadeguata e immeritevole della concessione cinquantennale.
Il Comune è socio di minoranza al 20% (l’ulteriore quota del 10% non risulta essere ancora stata trasferita nonostante ciò rientri tra le condizioni contrattuali di concessione) e ci sono voci che la partecipata non sia esattamente in regola con il versamento dei canoni demaniali mentre l’ultimo bilancio non risulta, alla data odierna, ancora pubblicato.
I due soci privati della Porto SA, negli ultimi tre anni dichiarano fatturato zero con i bilanci in perdita. Il terzo socio privato è fallito dal 2009.  Scatole vuote.
Come se ciò non bastasse la manutenzione è trascurata , l’imboccatura del Porto è insabbiata da quasi due anni e la situazione non può che peggiorare con grave pericolo per la navigazione.portoinsab
Nessuna seria verifica sulla gestione e sulla conduzione del Porto è stata ri-chiesta dall’Amministrazione al Re-sponsabile del Demanio che, guarda caso, è sempre l’ormai vituperato Capo dell’Area Tecnica del Comune e sul quale, a questo punto, si ha la net-ta sensazione si vogliano scaricare le responsabilità di tutti i guai che afflig- gono la città di Tropea.(Urbanistica, Lavori Pubblici, Sportello  Suap , Am- biente, attività di depurazione, discariche, raccolta e smaltimento rifiuti, Demanio Marittimo ecc. ecc)Intanto, in una recente tervista ad un autorevole componente dell’attuale Amministrazione, leggiamo : È un ufficio che per alcune singole competenze potrebbe fare molto di più, ma vi sono incrostazioni che risalgono a una gestione ventennale di malsana commistione fra area politica ed amministrativa. Cambiare la mentalità è difficile. Gli uffici comunali dovrebbero rispondere a criteri di efficienza, i dirigenti dovrebbero essere sganciati da ogni condizionamento politico. Il paradosso non è l’invadenza della politica sulla scelta di carattere tecnico, ma l’immobilismo più totale dell’apparato amministrativo che poco funziona se non sollecitato dagli organi politici”. Una analisi che appare più una ammissione di impotenza e  consapevolezza che non sia stato fatto abbastanza, visti i risultati.

 

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