In un tempo antichissimo, la promessa mancata dei politici preludeva al loro linciaggio, inizialmente spontaneo e bestiale,
poi ritualizzato. E se nel momento della crisi e della disillusione il legame sociale e la solidarietà di gruppo si erano deteriorati in una diffidenza di tutti contro tutti a rischio di diventare una guerra civile, nel linciaggio del capo, spontaneo o rituale, la solidarietà si ricomponeva.
In molte società tribali era previsto che il re regnasse per un periodo predeterminato, dopo il quale era ritualmente ucciso.
Oggi agli uomini politici che passano dalla critica all’azione, assumendo le responsabilità del governo, si muove spesso l’accusa di mutare le loro idee, non mantenendo le promesse fatte.
In verità ciò che spesso accade, non è che essi le mutino, ma le limitano adattandole alla realtà e alle possibilità dell’azione nelle condizioni in cui si deve svolgere necessariamente.
E’ anche per questo motivo che si può fare a meno dei linciaggi (anche mediatici), ma sarebbe opportuno, dignitosamente, DIMETTERSI
LE PROMESSE MANCATE DEI POLITICI
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