Sembra che tutto cambi per lasciare tutto com’é
‘NDRANGHETA. La sua diffusione sul territorio nazionale, internazionale sino ad oltreoceano è nota a tutti.
La concentrazione nella nostra Regione è dettagliatamente illustrata – divisa per provincie, zone e sottozone – nelle “mappe” che chiunque può visionare e scaricare dal sito del Procuratore Antimafia Nicola GRATTERI , comunque spesso riproposte dai media.
I settori in cui è facilmente riscontrabile l’attività di tale consorteria, oltre al principale del traffico di droga, sono noti a tutti. Dagli appalti pubblici all’usura, dall’edilizia alle attività commerciali, dal pizzo all’imposizione delle forniture, dalle imprese di servizi alle attività turistiche… possiamo concludere che ogni individuo “non dormiente” abbia piena consapevolezza dell’”invasione”, nella vita di tutti i giorni, di personaggi “frequentatori o collusi, imparentati o prestanome, fiancheggiatori o simpatizzanti, ricattati o ricattabili …. in qualsiasi modo “vicini” ad uno ‘ndranghetista e pertanto definibili “controindicati”.
Capita inoltre che le famiglie ‘ndranghetiste siano prolifiche e pertanto numerose, che siano perfettamente inserite – magari in seconda e terza generazione – nel tessuto produttivo di una comunità, che partecipino, con maggiori possibilità economiche di altri , alla quotidiana vita sociale nei bar, nei locali e in pubbliche manifestazioni spesso anche come protagonisti ( e come potrebbe essere il contrario ? )
Se si tengono in considerazione le tipologie dei rapporti che possono determinare che un cittadino qualsiasi possa essere considerato “controindicato” , con una stima prudenziale, si può supporre che in una piccola cittadina come Tropea, un 10% degli abitanti possa rischiare di esserlo a meno che non si sia campioni di slalom.
La vecchia generazione era schiva, viveva ai margini della comunità e, nell’ombra, esercitava la “professione” evitando di mettersi in mostra più di tanto. Certo non partecipava alla vita sociale come oggi fanno le seconde e terze generazioni.
Fino a qualche decennio fa riusciva anche a tenere a bada l’esuberanza dei propri figli e nipoti e, così, riusciva a godere di una certa rassicurante privacy. Le nuove generazioni – come quelle di tutti i ceti e condizioni – sono incontenibili e difficili da tenere a bada.
E così ti capita un figlio che, anziché prenotare una limousine bianca per recarsi in Cattedrale a sposarsi, preferisca (giusto per passare inosservato) catapultarsi in elicottero nero nel centro storico del proprio paese. Chissà come saranno stati contenti a casa per il “gran polverone” che ne è venuto fuori!! Noi crediamo di aver interpretato così le parole (un po’ avventate) con cui il Sindaco ha cercato di dirottare la motivazione dell’evento da una esibizione provocatoria e spudorata di potere da parte della ‘ndrangheta (….hanno altro a cui pensare ……) ad una incosciente smargiassata da pargolo viziato.
Più modesto l’evento del tuffo a mare a capodanno 2015, anch’esso però finito sulle cronache nazionali e non solo, da parte di un gruppo di bagnanti tra i quali, proprio per quel famoso 10% da considerare, si “annidava” uno spensierato e giocoso “controindicato”.
Le conclusioni ?
L’evento dell’elicottero ha portato alle dimissioni del Sindaco e al probabile Commissariamento Straordinario del Comune di Nicotera ( sarebbe la terza volta in quindici anni).
L’evento del tuffo di Capodanno ha causato la revoca dell’Assessorato al Turismo al Consigliere (che era presente al tuffo) e risulta, dalle motivazioni per lo scioglimento del Consiglio Comunale di Tropea, come una delle principali cause.
Denominatore comune dei due episodi non la certificata ingerenza della criminalità e del malaffare nella gestione politica ed amministrativa dei due Enti e i gravi danni alla vita economica e sociale di due cittadine che stentano a decollare come potrebbero , ma l’oltraggiosa provocazione da parte della criminalità che sfida apertamente le Istituzioni.
Un po’ come indignarsi (giustamente ma riduttivamente) per l’aggressione verbale in teleconferenza al Giudice Manzini da parte di certi personaggi che, da decenni, dominano letteralmente , soffocandolo, un vasto territorio come quello della Costa degli Dei.
Per tornare all’elicottero, é l’indicativo episodio della teleconferenza a qualificare e quantificare il problema …… chi non si preoccupa di arrivare a tanto non gioca con gli elicotterini…. in fondo il Sindaco questo intendeva.
Ma i problemi non finiscono qui !
Come predica da molto tempo il Procuratore GRATTERI, con lo scioglimento dei Consigli Comunali, mandando a casa solo i politici, non si cambia nulla.
Come ha dichiarato Rosy Bindi, Presidente della Commissione antimafia a Cosenza per l’inaugurazione dell’anno accademico della facoltà di Scienze politiche :“Le mafie sparano di meno, ma corrompono di più. Non tutta la corruzione è opera delle mafie, ma la corruzione è l’arma privilegiata della ‘ndrangheta e delle nuove mafie….La corruzione viene praticata anche senza ricorrere a mezzi intimidatori o violenti – ha detto – ma creando complicità e consensi da parte degli interlocutori …… Strumenti contro le mafie in Italia ne abbiamo e risultati ne abbiamo ottenuti, e il nemico è stato fortemente ridimensionato”….
E meno male ci viene da esclamare !!
Forse a livello globale si. La Commissione è persino volata “ sino a Toronto e a Montreal per dare una mano a chi non è organizzato come noi” ma quaggiù , in Calabria, non ce ne siamo proprio accorti.
Tropea, colpita da …”un decreto di scioglimento supportato da due relazioni, entrambe molto pesanti. Censure per tutti, insomma. Amministratori e dipendenti comunali, perché spezzoni degli uni e degli altri avrebbero fatto in modo che non si rompesse il filo di collegamento con la ‘ndrangheta” (cosi Marialucia Conistabile sulla Gazzetta del Sud) e continua….. il quadro emerso oggi a Tropea, ma ieri in altri quindici centri del Vibonese (alcuni dei quali commissariati più volte) Asp compresa, dovrebbe quanto meno porre un problema di fondo la cui risoluzione, col passare del tempo e con il “commissariamento seriale” con cui il Vibonese si trova a dover fare i conti, non appare più rinviabile……. E mentre si ragiona continua a calare implacabile la mannaia dello Stato. Si azzerano Consigli, si rimette in moto il valzer del commissariamento ma alla luce di quanto poi avviene sembra che tutto cambi per lasciare tutto com’è”…..
Sentiremo i Commissari straordinari prima di trarre altre conclusioni….