“Abbiamo atteso con ansia la pubblicazione delle Motivazioni del Decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Tropea. Con ansia perché volevamo una verifica alle nostre asserzioni”……. così dicevamo in apertura del nostro “AVVILITI E CONFUSI”(parte prima) del 1 settembre.
“Il bisogno di certezza è sempre stata più forte del bisogno di verità” ha detto Gustave Le Bon, etnologo e psicologo .. uno dei fondatori della “Psicologia sociale”.
Noi, sinceramente, vorremmo una “verità accertata”. Ma sembra che sarà praticamente impossibile.
Almeno leggendo gli articoli degli ultimi tre giorni su scioglimenti di Comuni, su Uffici Tecnici Comunali in mano alla malavita, sugli effetti catastrofici di un bagno di capodanno , sullo “stupore” di Rodolico per le motivazioni di scioglimento, sul “pugno nello stomaco” di Nino Macrì, e sulle conclusioni di ZOOM24 di ieri 2 settembre che annuncia l’istituzione dell’’Ufficio per la “trasparenza e l’integrità” presso il Comune di Ricadi deliberato dalla nuova Giunta del Sindaco Giulia RUSSO.
La delibera di giunta sarebbe stata dichiarata immediatamente esecutiva, anche se non siamo riusciti a trovarla pubblicata sull’Albo Pretorio del sito ufficiale del Comune visibilmente non aggiornato… dice ZOOM24 “Si tratta di certo di un adeguamento importante alle nuove previsioni di legge in materia di trasparenza e che permetterà a tutti i cittadini di controllare meglio l’operato degli uffici comunali. In passato (nel 2013) il Comune di Ricadi si era dotato della figura del “responsabile della prevenzione del fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione… … Ciò non è però bastato ad impedire il successivo scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi comunali, con un decreto presidenziale – che ha resistito poi anche dinanzi al Tar ed al Consiglio di Stato… e la cui relazione di accompagnamento aveva evidenziato non poche criticità pure nell’apparato burocratico dell’ente.
Certamente non basta annunciare di adottare uno strumento peraltro obbligatorio per legge e dopo non osservarlo (“così fan tutti”) e cadere così nell’illegalità e relative conseguenze.
Ma la parte più interessante dell’articolo “arditamente” conclude:
“A creare confusione su confusione ci hanno poi pensato, nel caso del Comune di Ricadi, da un lato la stessa Dda di Catanzaro, dall’altro i commissari straordinari che hanno retto le sorti dell’ente sino al maggio scorso a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi dell’ente. La discovery degli atti dell’operazione antimafia denominata “Black money” del marzo 2013 ha infatti reso pubblica pure l’esistenza di una misura cautelare chiesta e poi ritirata dal pm Marisa Manzini nei confronti di diversi tecnici, dipendenti e funzionari del Comune di Ricadi per fatti di reato che sarebbero stati commessi dal 1998 al 2004. Dopo il ritiro della richiesta misura cautelare, la Dda non ha però, ad oggi, più esercitato l’azione penale. Altro tecnico del Comune (all’ epoca arrestato) è stato invece prosciolto da tutte le accuse con formula ampia nell’inchiesta “Black money” portata a termine sempre dalla Dda. La commissione straordinaria, dal canto suo, dopo l’insediamento nel 2015 aveva da subito confermato tutti i dirigenti già in servizio con l’amministrazione comunale sciolta per infiltrazioni mafiose, salvo poi ritornare sui propri passi dopo che l’Agi (Agenzia giornalistica Italia) aveva sollevato il caso della riconferma nel proprio incarico anche di un dirigente indicato nella relazione del Viminale come una delle paventate con-cause dell’infiltrazione mafiosa nell’ente. Nel luglio 2015, quindi, la Commissione straordinaria è nuovamente tornata indietro rimettendo all’originario posto il dirigente prima “accantonato”. Dirigente da ultimo riconfermato nell’incarico di responsabilità pure dalla nuova amministrazione.” (g.b.)
Se il grave provvedimento di scioglimento di un Comune (quello di Ricadi) con tutte le conseguenze che ha comportato, ma “che ha resistito al TAR ed al Consiglio di Stato, e la cui relazione di accompagnamento aveva evidenziato non poche criticità pure nell’ apparato burocratico dell’ente” viene messo in discussione – perché é questo che ci pare di comprendere dall’articolo – anche grazie alla “confusione su confusione” lamentata nei confronti della DDA di Catanzaro e della Commissione Straordinaria che ha gestito il Comune sino a maggio scorso”…. che possibilità di certezza che non siano stati commessi grossolani errori ed ingiusti provvedimenti?
Allora – vien da credere – nel territorio di Ricadi è possibile che non ci siano stati condizionamenti e infiltrazioni nella pubblica amministrazione … in fondo – come ha detto Giulia Russo in Commissione Antimafia – a Ricadi non ci sono vere e proprie famiglie intese come quelle di Limbadi o di Tropea….Ricadi avrebbe soltanto dei “poco raccomandabili vicini di casa”. Mah !! , che il Procuratore GRATTERI, il maggiore esperto mondiale in tema di criminalità organizzata e di ‘ndrangheta sia “esagerato” ed allarmista ? Che abbia le allucinazioni ?
Ma allora questo assunto per Tropea non vale ? Qui qualche famiglia la Giulia Russo l’ha nominata. E anche qui, quanto forse “confusamente” rappresentato nella Relazione Ministeriale del Provvedimento di Scioglimento di Tropea reggerà al TAR ed al Consiglio di Stato ?
Non é dato saperlo e non vogliamo sbilanciarci.
In molti amanti del toto-scommesse ammiccano a “vie di fuga” offerte già nella stesura della Relazione, che “ci sarà la possibilità che più di qualcuno se la cavi”, altri scommettono che “tutto finirà in una bolla di sapone…. e torneranno più forti di prima”.