Un articolo di ieri 31 agosto “CAPODANNO “FATALE” PER LA GIUNTA” con sottotitolo “Principale causa di scioglimento del Consiglio Comunale “il bagno in mare”, ci fa un po’ sorridere ed un po’ niente affatto.
Sarà una provocazione mediatica dell’autore, abbiamo pensato, quella di voler far passare un “evento” del genere quale causa principale dello scioglimento di un Comune e comunque vorrebbe dire che la sfilza degli altri reati e delle circostanze elencate nelle (per ora) 19 pagine della Relazione e che vengono imputate all’Amministrazione tutta, Politici di Maggioranza e di Opposizione, Funzionari ed Impiegati sono bruscolini.
Poi sempre sullo stesso quotidiano ma con altra firma intravediamo un altro titolo che recita “L’ex Sindaco Rodolico : Rimango sorpreso della relazione del Ministro degli interni” e Ribadita la volontà di impugnare il Provvedimento di fronte al TAR.
Certamente un suo diritto e di tutti quelli nominati e coinvolti nella inchiesta che ha mandato a casa la sua Amministrazione.
Alla luce dei due articoli di stampa citati e di quanto appare nella Relazione parziale che accompagna il Decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Tropea,senza intendere assolutamente di interferire tra la “lettura dell’avvenimento” fatta dagli organi inquirenti sulla ripresa televisiva del “tuffo di Capodanno 2015” e quanto il dr Bretti intenderà sicuramente rappresentare nel suo ricorso, avendo seguito all’epoca, ora per ora lo svolgersi dei fatti, ci limitiamo a osservare:
1. L’iniziativa di revocare le deleghe ad Antonio Bretti da parte del Sindaco è subito apparsa spropositata appunto perché, come asserisce lo stesso Rodolico “l’ex assessore si sarebbe trovato inconsapevolmente in una situazione che avrebbe comunque dovuto evitare”… quasi come dire …. “Non dovevi villeggiare per rilassarti ad Amatrice la settimana scorsa, perché avrebbe potuto esserci un terremoto…. “
2. Nell’immediato tale revoca è stata considerata pretestuosa dagli addetti ai lavori e derivante dalla necessità di aver disponibile una poltrona (non più successivamente riassegnata per l’eccessivo clamore che la revoca aveva suscitato). Gà nell’ottobre precedente vi era stata una prima crisi ai vertici della Maggioranza perché qualcuno non era soddisfatto della sua collocazione. Inoltre Bretti non intendeva “allinearsi” alle impostazioni del gruppo Rodolico non condividendone i metodi.
3. L’intervista a soggetto “controindicato” è stato un puro caso, avvenuto fatalmente in concomitanza dell’arrivo di Bretti il quale, non avendo ricevuto conferma da Rai 3 , aveva creduto che l’intervento della troupe non ci sarebbe stato
4. Quando, svegliato al telefono da altri due assessori già presenti , si è precipitato per fare gli onori di casa, l’evidente presenza di un giovane muscoloso e con una vistosa scritta rossa sul petto richiamava l’attenzione della giornalista che pensava bene, per la riuscita del pezzo, di intervistarlo. Ciò avveniva, fatalmente, in concomitanza dell’arrivo di Bretti.
5. Se la giornalista non avesse notato il giovane, l’intervista non ci sarebbe stata e nessuno avrebbe notato nulla anche perchè affatto programmata ed anche perché, il “controindicato”, risulta sconosciuto ai più e sicuramente al pubblico televisivo.
6. Bretti ha subito incontrato grande intransigenza da parte del Sindaco che non ha voluto sentire ragione oltretutto “caricato” dai due assessori anch’essi presenti alla manifestazione.
Concludiamo osservando che, proprio per quel che si legge – e non è tutto – sul comportamento degli altri componenti l’Amministrazione, appare comunque motivo di privilegio e vanto la non affinità elettiva di Bretti con il resto del gruppo Rodolico.
Inoltre , visto i risultati elettorali personali di Antonio Bretti , noto e serio professionista molto stimato in città, che ha ottenuto 266 preferenze personali. con o senza accordi pre-elettorali era scontato che avrebbe avuto diritto ad un Assessorato.
Gli accordi pre-elettorali sono la prassi e la regola quando da tre partiti o soggetti politici (Udc- Pd- gruppo Bretti) si decide di presentare una lista unitaria…anche perché si deve passare da 3 sindaci (1 per soggetto politico) ad 1 condiviso e se non si addiviene a questo accordo , per legge, é impossibile presentare una lista senza indicare il sindaco .
Inoltre avendo l’ UDC ottenuto il Sindaco, il PD rivendica il vicesindaco essendo altro partito importante ….. al terzo gruppo è ovvio che vada un assessorato ….
Tutto ciò , in politichese si definisce “rappresentatività” e non è certo prassi illegale ma da che mondo é mondo é la regola ….. Le “interpartitiche” per definire ruoli e rappresentatività in giunta sono alla base della presentazione di ogni lista specie se “civica”.