Lo scioglimento
dell’ Amministrazione Comunale di TROPEA, deciso nell’ambito della convocazione N* 125 del 10 agosto 2016 del Consiglio dei Ministri ha provocato reazioni di sconcerto , sconforto e rabbia.
C’é chi ha sottolineato la coincidenza dell’analogo provvedimento per il Comune di Corleone per criticare l’accostamento dei due atti.
Purtroppo si è trattato di una semplice “sfortunata” circostanza essendo stata, l’Amministrazione di Corleone, commissariata dal gennaio 2016.
Una decisione presa dopo sette mesi dall’inizio del commissariamento contro i dieci impiegati per il Comune di Tropea. D’altronde nella stessa seduta si é deciso per la proroga dello scioglimento dei comuni di Bovalino (Reggio Calabria) e Arzano (Napoli). Senza voler sminuire e sottovalutare il danno all’immagine della comunità tropeana …… sempre di uno scioglimento per infiltrazioni mafiose stiamo parlando. Abbinamento o meno con Corleone o con Salerno (é un puro esempio) la sostanza é quella.
Oltre alla reazione del sindaco Rodolico registrata nell’articolo del Quotidiano del Sud del 12 agosto a firma Vittoria Saccà. con riferimento a dichiarazioni di Dalila Nesci e Luigi De Nardo, altre sono state le reazioni e le dichiarazioni sull’evento ,che riportiamo sinteticamene.
Per Rodolico non c’é alcuna infiltrazione né condizionamento , la disamina dei documenti prodotti durante permanenza della Commissione lo tranquillizza. suo dovere é difendere il buon nome della città e dei suoi consiglieri. Lui non ha problemi … non ha scheletri nell’armadio, “la mafia l’abbiamo combattuta”
Sia la Nesci che il Segretario CGIL De Nardo sulla situazione generale di Tropea e del territorio circostante la pensano in ben altro modo : il territorio del Vibonese è diffusamente sotto la morsa di poteri fuori legge. La democrazia e lo sviluppo civile sono impediti sistematicamente. Tropea deve ora ripartire, occore una forte presa di coscienza della comunità… non é più possibile subire, rimanere bloccati, compressi asserviti.
NON COMMENTIAMO…… ed evitiamo anche di accennare al “GRATTERIpensiero” sulle nostre realtà locali.