LA STRATEGIA DELLO STRUZZO
In questi ultimi tempi tutti i media locali riportano il grosso problema dell’acqua potabile e, come al solito all’approssimarsi della stagione estiva, della balneabilità delle nostri mari. Movimenti di cittadini, di varie zone del Vibonese, stanno protestando vibratamente per questi due grossi problemi, mai radicalmente affrontati dalle Autorità competenti.
E così è di ieri l’articolo di 21Righe che riporta di una “riunione in Prefettura con politici,
dirigenti della Regione Calabria, sindaci della costa; e la protesta per le strade, iniziata davanti all’Utg e proseguita negli uffici dell’Asp di piazza Municipio, dove non sono mancati attimi di concitazione ed il vetro del portone d’ingresso andato giù, ma nulla di “tumultuoso. …… Davanti al prefetto Carmelo Casabona, per nulla incline ad accettare false soluzioni in salsa politichese, la Sorical, l’Arpacal, il dipartimento Tutela dell’ambiente della Regione, l’assessorato all’Ambiente, in ordine sparso hanno enunciato le problematiche oggetto della discussione”.
Oggi affrontiamo l’argomento “potabilità dell’acqua” e ci rifacciamo semplicemente ad una inchiesta di Repubblica del maggio 2011. Sono trascorsi cinque anni ed ancora si fa finta di porsi interrogativi sui problemi della potabilità dell’acqua che arriva nelle nostre case e nei nostri esercizi commerciali.
Le Amministrazioni, per semplificarsi la vita, nel tempo hanno dismesso le fonti di approvvigionamento locali e … si sono “attaccati” alla SORICAL.
Nella nostra zona la SORICAL distribuisce l’acqua che proviene dall’invaso dell’ALACO. Giusto per mettersi l’anima in pace e convenire che, almeno, le informazioni precise ci sono da molto tempo – ancora prima di questa inchiesta – abbiate la pazienza di leggervi l’allegato articolo sull’ALACO che fornisce l’acqua a 400mila cittadini della nostra zona. Dopo, per favore, smettetela di lamentarvi contro la malasorte.
Le responsabilità ed i responsabili sono di facile intuizione. Scendete in strada a protestare e non smettetela più. Contestate le bollette dell’acqua, prendetevela con le Amministrazioni comunali che, loro, devono provvedere a che l’acqua – da loro fornita – sia “idonea al consumo umano”. Non basta fare ordinanze di non potabilità solo per pararsi il cu….!! Che alzino le chiappe e vadano loro a risolvere il problema in Regione ed in altri siti istituzionali. Se non sono in grado , perché non sono rimasti alle loro occupazioni originarie?
La strategia dello struzzo. Lo struzzo, in caso di pericolo, nasconde la testa sotto la sabbia, sicuro così di non subire il danno (non lo vede!) . In effetti, viste le sue dimensioni, fa un grossolano tentativo di nascondersi in un habitat che non gli offre grandi ripari. Lo struzzo tenta di rimanere immobile, si china con il collo disteso e con il corpo appiattito a terra, cercando di somigliare ad un cespuglio o una roccia.
La “strategia dello struzzo” è adottata dai nostri politici e da chi ha responsabilità pubbliche di fronte a problemi di un certo peso, a volte di non facilissima soluzione. Allora, come gli struzzi, cercano di “sfangare”, di far trascorrere senza grandi scossoni il periodo che li vede responsabili di certi incarichi e relativi adempimenti, e tirano avanti considerando ottimisticamente ciò che funziona, dimenticando cosa non va. Ma il successo di una gestione dipende molto più dall’analisi dei fattori negativi che dall’esaltazione di quelli positivi. Anche noi cittadini, a volte ci comportiamo come gli struzzi. Sono anni che abbiamo acqua non potabile nelle nostre case e dei problemi della SORICAL e dell’ALACO ne abbiamo sentito parlare, sperando che qualcun altro provvedesse. Non è stato cosi.
Il caso ALACO è approdato persino a Bruxelles.
Smettiamola di fare gli struzzi e seguiamo l’esempio dei cittadini di Nicotera che hanno deciso di insistere. Tiriamo fuori la testa dalla sabbia. Ne va della nostra salute e di quella dei nostri figli.