Ieri mattina, trafelati, raggiungiamo il Comune per protocollare una nota di diffida. Avevamo provveduto ad inviarla un paio di ore prima, via e-mail in Segreteria,e ci eravamo riservati di portare a mano gli allegati.
Ai piani superiori, ci eravamo appena affacciati alla porta della Segreteria per completare la consegna,che veniamo affrontati dal Sindaco sbucato alle nostre spalle che ci apostrofa ad alta voce : Cosa dovete fare qui ? Alle nostre spiegazioni , ci spiega dettagliatamente cosa deve fare un cittadino per protocollare una lettera in Comune e quindi ci rimanda inesorabilmente giù al protocollo, aggiungendo che “la signora Maria aveva altro da fare e che bisogna osservare le procedure” concludendo poi con il monito : “Diritti e doveri”
Non fa una grinza il discorso del Sindaco e noi obbediamo pensando che sia giusto, a parte il tono da maestro all’alunno indisciplinato che , ai nostri tempi, si intrufolava nella classe femminile per guardare le ragazzine. E poi , in fondo, ci è andata bene : non ci ha apostrofato a male parole come ha fatto con le due signore di TROPEA , travolte da epiteti da osteria.
La nota l’abbiamo protocollata e anche pubblicata, solo così , almeno , qualcuno la leggerà.
Ci resta l’emozione di un ” INCONTRO RAVVICINATO di TERZO TIPO “, l’insegnamento di come “si protocolla al Comune di Tropea” e l’esortazione “DIRITTI E DOVERI” e “OSSERVARE LE PROCEDURE”
DA QUALE PULPITO !!!!!!!