TRASPARENZA SUL PORTO
Riceviamo e pubblichiamo, unitamente alla nostra risposta, il commento di un lettore sull’ articolo “Trasparenza, Area Tecnica e Porto …saranno il “tallone d’ACHILLE ?” del 13 aprile.
Rispetto ai tanti problemi trattati, non possiamo fare a meno di notare che il commento si limita ad un giudizio un po’ acido su un nostro esempio, forse frutto di una deviante disinformazione.
TROPEANEWS, prende spunto e pubblica il commento che – in fondo – riguarda l’argomento PORTO, argomento a cui intendiamo dedicare alcuni dei prossimi articoli .
Una ricostruzione della vicenda “Porto di Tropea” e del coinvolgimento, a vario titolo, delle Amministrazioni che si sono succedute dalla data del suo completamento ad oggi.
Gent.ma.
Prima di pubblicare controlliamo sempre e scrupolosamente le notizie che ci vengono fornite.. Lei , naturalmente non ha questo obbligo perché non svolge il ruolo di editore solo rilasciando un commento sul nostro articolo.
Per sua soddisfazione, comunque, nel mentre confermiamo il comportamento dell’Ufficio Tecnico (e non solo) e tutti i dati relativi esposti, con la speranza che Lei abbia la capacità di comprendere il lato tecnico-contrattuale da cui deriverebbe “l’impagato canone di locazione per svariate migliaia di euro”, la informiamo che :
La PORTOdiTROPEAspa , con un contratto di fitto di ramo d’azienda, dava in gestione un esercizio commerciale volturando all’operatore le autorizzazioni amministrativa e sanitaria (intestate a proprio nome e rilasciatele dal Comune di Tropea). Costringeva inoltre l’esercente a rilevare, dal precedente gestore, una struttura-miglioria in cui si esercitava l’attività regolarmente autorizzata dal comune..
E fin qui tutto OK.
C’è un particolare , anzi più di uno venuti fuori dopo circa due anni :
1) La struttura, ancorchè precaria, era abusiva e non figurava neanche tra la documentazione del Porto
2) Il Comune, su tale struttura abusiva, aveva rilasciato licenza e autorizzazione sanitaria (fasulle)
3) Non era neanche la prima volta che si procedeva a volturare, quindi impossibile dubitare e comunque con una società mista che dovrebbe essere sotto il controllo del Comune…….
Conclusione : La Porto di Tropea realizzava una truffa ai danni dell’operatore perché stipulava un contratto in cui sia la struttura che le licenze erano illegali. Ha limitato molto l’attività perchè la condizione di abusivismo, non ha permesso l’ottenimento di strutture mobili per il periodo più freddo. Ha fatto spendere inutilmente soldi per acquisire una struttura abusiva. Complici in questa truffa il Comune dall’Ufficio Commercio, all’Ufficio Sanitario ed all’ufficio Tecnico che avevano rilasciato tutte le autorizzazioni.
Quando, finalmente dopo due anni di insistenza con il Comune è stata ammessa la verità, lei che dice…..bisognava continuare a pagare i canoni alla Porto di Tropea SpA ? Alla Porto di Tropea Spa che nel 2013 aveva 400mila euro di canoni demaniali arretrati ? Che non si sa ancora chi glieli abbia prestati per ottenere la concessione cinquantennale? Che aveva trattenuto circa 400 mila euro di incassi di competenza comunale e che poi ha chiuso a rate riducendo l’importo a soli 130mila euro e non si sa se li abbia tutti resi ?
Era questa la Società con la quale farsi scrupoli ?
Se un autosalone le vendesse una vettura rubata, nel momento in cui lei scopre la verità, continuerebbe a pagare le rate o andrebbe a denunziare ?
Appunto !! E’ QUELLO CHE HA FATTO L’OPERATORE.
Non abbiamo il piacere di conoscerci ma riteniamo che Lei graviti intorno a Tropea. Solo per questo non ci meravigliamo che Lei abbia queste disinformazioni sul “fatto” . Tropea, purtroppo, è un pò patria del gossip malevolo e disinformato.
Anche Lei ci appare abbastanza acidamente coinvolta ? Risentimenti o interessi personali ? Speriamo che non ci sia qualche persona a Lei vicina di mezzo.
L’altro fatto, molto grave, è che di quanto le abbiamo appena esposto, erano chiaramente informati i politici dell’epoca nonché lo sono quelli attuali (a nostra memoria tra i più ignavi che ci possiamo ricordare). Nessuno ha inteso ripristinare la legalità.
Cordiali saluti, e se ha dubbi ci scriva ancora.
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TRASPARENZA SUL PORTO
Riceviamo e pubblichiamo, unitamente alla nostra risposta, il commento di un lettore sull’ articolo “Trasparenza, Area Tecnica e Porto …saranno il “tallone d’ACHILLE ?” del 13 aprile.
Rispetto ai tanti problemi trattati, non possiamo fare a meno di notare che il commento si limita ad un giudizio un po’ acido su un nostro esempio, forse frutto di una deviante disinformazione.
TROPEANEWS, prende spunto e pubblica il commento che – in fondo – riguarda l’argomento PORTO, argomento a cui intendiamo dedicare alcuni dei prossimi articoli .
Una ricostruzione della vicenda “Porto di Tropea” e del coinvolgimento, a vario titolo, delle Amministrazioni che si sono succedute dalla data del suo completamento ad oggi.
Gent.ma.
Prima di pubblicare controlliamo sempre e scrupolosamente le notizie che ci vengono fornite.. Lei , naturalmente non ha questo obbligo perché non svolge il ruolo di editore solo rilasciando un commento sul nostro articolo.
Per sua soddisfazione, comunque, nel mentre confermiamo il comportamento dell’Ufficio Tecnico (e non solo) e tutti i dati relativi esposti, con la speranza che Lei abbia la capacità di comprendere il lato tecnico-contrattuale da cui deriverebbe “l’impagato canone di locazione per svariate migliaia di euro”, la informiamo che :
La PORTOdiTROPEAspa , con un contratto di fitto di ramo d’azienda, dava in gestione un esercizio commerciale volturando all’operatore le autorizzazioni amministrativa e sanitaria (intestate a proprio nome e rilasciatele dal Comune di Tropea). Costringeva inoltre l’esercente a rilevare, dal precedente gestore, una struttura-miglioria in cui si esercitava l’attività regolarmente autorizzata dal comune..
E fin qui tutto OK.
C’è un particolare , anzi più di uno venuti fuori dopo circa due anni :
1) La struttura, ancorchè precaria, era abusiva e non figurava neanche tra la documentazione del Porto
2) Il Comune, su tale struttura abusiva, aveva rilasciato licenza e autorizzazione sanitaria (fasulle)
3) Non era neanche la prima volta che si procedeva a volturare, quindi impossibile dubitare e comunque con una società mista che dovrebbe essere sotto il controllo del Comune…….
Conclusione : La Porto di Tropea realizzava una truffa ai danni dell’operatore perché stipulava un contratto in cui sia la struttura che le licenze erano illegali. Ha limitato molto l’attività perchè la condizione di abusivismo, non ha permesso l’ottenimento di strutture mobili per il periodo più freddo. Ha fatto spendere inutilmente soldi per acquisire una struttura abusiva. Complici in questa truffa il Comune dall’Ufficio Commercio, all’Ufficio Sanitario ed all’ufficio Tecnico che avevano rilasciato tutte le autorizzazioni.
Quando, finalmente dopo due anni di insistenza con il Comune è stata ammessa la verità, lei che dice…..bisognava continuare a pagare i canoni alla Porto di Tropea SpA ? Alla Porto di Tropea Spa che nel 2013 aveva 400mila euro di canoni demaniali arretrati ? Che non si sa ancora chi glieli abbia prestati per ottenere la concessione cinquantennale? Che aveva trattenuto circa 400 mila euro di incassi di competenza comunale e che poi ha chiuso a rate riducendo l’importo a soli 130mila euro e non si sa se li abbia tutti resi ?
Era questa la Società con la quale farsi scrupoli ?
Se un autosalone le vendesse una vettura rubata, nel momento in cui lei scopre la verità, continuerebbe a pagare le rate o andrebbe a denunziare ?
Appunto !! E’ QUELLO CHE HA FATTO L’OPERATORE.
Non abbiamo il piacere di conoscerci ma riteniamo che Lei graviti intorno a Tropea. Solo per questo non ci meravigliamo che Lei abbia queste disinformazioni sul “fatto” . Tropea, purtroppo, è un pò patria del gossip malevolo e disinformato.
Anche Lei ci appare abbastanza acidamente coinvolta ? Risentimenti o interessi personali ? Speriamo che non ci sia qualche persona a Lei vicina di mezzo.
L’altro fatto, molto grave, è che di quanto le abbiamo appena esposto, erano chiaramente informati i politici dell’epoca nonché lo sono quelli attuali (a nostra memoria tra i più ignavi che ci possiamo ricordare). Nessuno ha inteso ripristinare la legalità.
Cordiali saluti, e se ha dubbi ci scriva ancora.