C’è chi fa osservazioni e critiche per abitudine o per vizio
(praticamente un rompico..), chi le fa per un preciso interesse personale o solo per avere visibilità e chi le fa in riferimento a qualcosa che gli sta a cuore e non è soddisfatto dell’operato di chi avrebbe i compiti istituzionali per provvedere.
Il clima quasi da stadio colombiano che si stava propagando in paese tramite Facebook non è da noi pacifici abitanti di Tropea.
E’ per affetto che ci siamo permessi di “ritagliare” alcuni commenti sul sito di Paolo Compagnino (coetaneo di uno dei miei cinque figli) nonché figlio di una mia cara amica, “di quando eravamo più piccoli”.
Ci siamo soffermati sul primo post:
e poi su un altro che sembrerebbe quasi una giustificazione :
Caro Paolo, certamente, se qualcuno offende una persona cara (anche se non fosse proprio la “madre”) potrebbe rischiare una reazione a caldo magari sproporzionata e comunque da evitare.
Ma il video incriminato che anche noi abbiamo condiviso essendo taggati, a nostro parere, non offende nessuna “madre” bensì DENUNZIA chi permette che questa “madre” venga ridotta in quelle condizioni, mette alla gogna chi avrebbe l’obbligo di averne cura, di accudirla perché gli è stata affidata, da tutti i cittadini.
Fai un pò il paragone con quegli operatori sanitari (se ne vedono ahimè ogni giorno in tv) a cui hai affidato una persona a te cara e poi le telecamere installate dai Carabinieri rivelano calci, pugni e angherie di ogni tipo.
Qui non c’è bisogno di telecamere nascoste perchè lo scempio è quotidianamente sotto gli occhi di tutti in primis di noi cittadini tropeani (e non è che ci voglia tutta questa sensibilità per accorgersene).
Ma nessuno interviene fattivamente e i responsabili continuano imperterriti e impuniti.
Se poi la tua reazione è originata dal “pudore” , quello di non gradire e di voler evitare che qualche “estraneo veda immagini “compromettenti e impietose” di qualcuno/qualcosa che ti è cara, potremmo pure condividere.
Allora, proprio per seguire l’adagio che “ i panni sporchi si lavano in famiglia”, te la sentiresti di dichiarare che i nostri (non certamente e soltanto gli attuali) amministratori siano permeabili alle richieste dei cittadini.?
E te la sentiresti di asserire che noi cittadini siamo capaci di una “sommossa popolare” per marciare uniti al Comune e pretendere che si prendano le giuste misure e provvedimenti per decoro, acqua potabile, strade, fognature e mare pulito? Il minimo per un posto civile, non per La Perla del Tirreno.
Al massimo qualcuno va a lamentarsi che ha un problema sotto casa o a raccomandarsi ‘che da tot giorni si è fulminato il lampione nella sua via.
Allora poiché c’è da presumere che i responsabili di questo degrado ne siano perfettamente coscienti, se non ascoltano i bisogni dei cittadini che li hanno eletti, e se non provvedono, anche solo per propria incapacità, devono capire che devono dedicarsi ad altro. 
Paolo,non basta riempire il Web di invitanti, meravigliosi video che raffigurano le bellezze di Tropea e del suo territorio, girati con amore , magari con un Drone.
Si perché solo con un Drone “certi dettagli” non si notano.
Questo vorrebbe dire volgarmente “armare tagliole”.
Quando il turista arriva, cammina con i piedi per terra, tutte le magagne come si fa a nascondergiele? Con Adobe Photoshop?
Condividiamo in pieno il commento equilibrato e nostalgico di Giuseppe Misale
Ma , per par condicio, ne abbiamo ritagliati altri sul sito di Paolo .
