Ma, alla fine, COME SI E’ CONCLUSA LA STORIA del REGOLAMENTO ??
….l’Amministrazione non è che abbia fatto ‘sta gran bella figura, sembra dire Emilio FEDE ….
Ripartiamo dall’inizio e ripartiamo dai Gazebo. E’ noto a tutti che anche a Tropea, da anni ormai, alcuni esercizi alla moda fuori e dentro il centro storico, abbiano adottato quelle strutture amovibili da decenni impiegate in tutto il mondo civile, per riparare la clientela seduta all’aperto da polvere, gas di scarico dei veicoli, vento e dalle intemperie in genere specialmente se abbinate o dotate di una copertura.
Avviene che, alla vigilia di Natale al Bar Veneto, uno dei pochi bar a rimanere aperto anche durante l’inverno, viene comminata una contravvenzione per occupazione abusiva. Il BAR VENETO si era dotato da poco tempo di un sistema di pareti mobili in alluminio e cristallo, appunto per offrire maggior comfort ai propri clienti. Soltanto che aveva commesso un’ingenuità : aveva richiesto il permesso all’Ufficio Tecnico del Comune.
L’ufficio Tecnico del Comune di Tropea, è un esempio di TRASPARENZA e LEGALITA’, EFFICIENZA e PUNTUALITA’ nell’ assistenza ai cittadini che ne hanno bisogno !!
E’ diretto dall’Arch. Grande il quale, da luglio 2015 a tutto Febbraio 2016 sarà stato presente in Ufficio sessanta giorni in tutto ma, attenzione, rigorosamente mai nei giorni di ricevimento per il pubblico. L’Arch Rino Scordo (SUAP) – per motivi familiari – è assente dall’estate scorsa. Personale addetto per processare questa istanza non ce n’è.
Eppure in una delle sue toccate e fuga, il ns. architetto, tra tutte le pratiche urgenti ed arretrate da mesi (anche da anni) , ha avuto il tempo di “pizzicare” proprio la richiesta del Bar Veneto. E poiché quando poco poco si intigna è capace di diventare quanto mai fiscale , in pratica risponde: .. “Ma quale permesso di gazebo ‘che non è previsto da alcun regolamento comunale !? Ti do 60 giorni di tempo per smantellarlo altrimenti si procederà d’autorità”. (ORDINANZA n’383 del 19 .02.2016)
C’erano già state una diffida ed un verbale della P.M. che eleva una contravvenzione. Il Comando dei Vigili che fa la prima multa all’unico esercente che aveva avuto l’ingenuità di presentare la richiesta.
E qui scatta il gossip. Circola subito la voce che la multa comminata al Bar e tutte gli altri provvedimenti scaturiscano dalla “pressione” esercitata da un esercente un’attività adiacente al bar che si sarebbe lamentato con un parente assessore del disturbo alla visibilità del suo negozio per l’ingombro della struttura incriminata. Vibrata e puntigliosa smentita da parte dell’Assessore che quasi ripudia il parente che “sarebbe un lontano parente neanche tanto frequentato“ il quale, comunque, non avrebbe richiesto alcun intervento.
Ma ritorniamo ai Gazebo. Per tacitare pettegolezzi e critiche di disparità di trattamento, l’Amministrazione unta dal Signore ordina che tutti gli altri peccatori siano puniti e vengono fuori altre trentuno contravvenzioni ad altrettanti esercenti non in regola per quanto riguarda spazi pubblici occupati in maniera difforme dalle concessioni ed altri reati contro il decoro urbano. Una STRAGE! (per dirla alla Verdone).
Il compito del “BOIA” viene imposto al povero Comandante La Fortuna. – L’architetto Grande, dopo aver acceso la miccia ha pensato bene di riecclissarsi. il Segretario Generale, che in assenza di Grande e con decreto del Sindaco, è la figura apicale anche dell’Area Tecnica, al suo solito, se ne lava le mani peggio di Pilato e lascia tutte le incombenze e responsabilità alla P.M. (ma non la sua indennità).
E’ quasi trascorso un mese e non vi è traccia degli atti che dovrebbero seguire a ruota l’ elevazione dei verbali da parte della P.M: sia che siano ordinanze di sgombero per occupazione abusiva sia altre contestazioni. E così che ci spieghiamo la spasmodica attesa della convocazione del Consiglio Comunale da parte dei commercianti : la fretta di avere un Regolamento possibilmente favorevole e la contestuale aspettativa di “amnistia” per i reati ancora non contestati ma – di fatto contemplati nei 31 verbali. Ma il SINDACO sembrava aver fatto perdere le speranze di grazia e aveva minacciato persecuzione ai disobbedienti.
Poi, finalmente la luce nella conclusione della seduta del 9 marzo. Una Maggioranza che ha potuto contare sull’appoggio esterno del gruppo Forza Tropea, durante tutta la seduta. Al momento delle votazioni – per pudore – Macrì e i suoi fedelissimi si sono astenuti.
Dopo l’intervento di Romano (andato a vuoto) una richiesta di Macrì che viene trasversalmente condivisa da Romanella Lorenzo (ma va?) ed è un emendamento all’art. 25.
Il Sindaco, alla fine ha dichiarato di “non aver nulla contro i commercianti” (e meno male) e che “è soltanto amareggiato che non siano andati da lui a parlare”.
Ma andare a parlare con Lui in quale veste, di Podestà, di Sindaco o di Assessore all’ Urbanistica o al Turismo. E poi dove, per strada, in ospedale o per le scale del Municipio? Ma se le regole non esistono cosa potrebbe fare ?
Invece lasciare la discrezionalità all’UFFICIO TECNICO arch. Grande (voto in pagella sufficiente) e COMANDO DEI VIGILI dr La Fortuna (voto in pagella appena sufficiente)?
ANCORA DISCREZIONALITA !?!
Possiamo solo concludere che è stato semplicemente pazzesco e ridicolo aver sollevato un polverone che ha coinvolto tutti Maggioranza ed Opposizione, con articoloni sui giornali. Per un REGOLAMENTO da dilettanti allo sbaraglio, che si è dimostrato un vero e clamoroso FLOP, venuto fuori da un COPIA e INCOLLA di cui avevamo avuto sentore e parlato un mese fa, predisposto da chissà quale PROFESSIONALITA’ in materia nelle disponibilità dell’Amministrazione. PROFESSIONALITA’ sicuramente sollecitata dai vari altri componenti la Maggioranza ( giravano infatti diverse bozze), che non ha tenuto conto, nei dettagli, della variegata casistica cittadina che bisognerebbe rigidamente regolamentare (e non lasciare alla discrezionalità di alcuno).
E comunque, nel riscrivere le regole, se si vuol far “pulizia”, che la si faccia integralmente, senza nascondere polvere sotto il tappeto. (continua)