UNTO , anzi meglio, UNTI dal SIGNORE
Ieri 9 marzo non ce l’abbiamo fatto a seguire fino in fondo il Consiglio Comunale che doveva approvare il nuovo Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e Arredo Urbano. Un provvedimento che sta a cuore a tutta la cittadinanza ma in particolare ad alcune centinaia di operatori commerciali e rispettive famiglie e relativi dipendenti (e rispettive famiglie) oltre all’indotto, probabilmente un migliaio di cittadini (un quinto della cittadinanza). Si tratta di quella parte della popolazione che, con la propria attività, supplisce, senza dubbio, alle carenze dei servizi offerti dall’Amministrazione (strade, pulizia, acqua potabile, mare pulito, decoro urbano) con apertura degli esercizi – durante la stagione estiva – pressoché 24h su 24.
Ebbene, sin dalle prime battute, si è capito chiaramente che si sarebbe assistito ad una farsa, con una maggioranza coesa e quanto mai gasata che sorrideva (e scioccamente derideva) qualsiasi concetto rappresentato e espresso dall’Opposizione. Puntualizziamo : da una parte della Opposizione perché l’altra parte non opponeva resistenza alcuna, anzi !
Gli emendamenti presentati da Peppino Romano (15) hanno ottenuto – escluso uno – questi risultati : 8 contrari, 3 astenuti ed 1 favorevole, tra la visibile goduria di tutti i membri della maggioranza, in special modo del Presidente D’Agostino che è apparso proprio divertito.
Praticamente i compiti erano svolti a casa e si sarebbe potuto fare a meno di farne oggetto di una pubblica discussione.
Lo stesso regolamento, frettolosamente letto dal Presidente, non aveva spazio alcuno per essere messo in discussione in nessuno dei suoi arzigogolati punti. Era perfetto. inattaccabile e più che altro scritto a quattro mani con la Soprindendenza. E’ questo che è emerso inequivocabilmente e sostenuto, ripetutamente, dalla Maggioranza.
Appare chiaro che la Maggioranza intenderebbe scaricare qualsiasi responsabilità delle scelte fatte, sul fatto che il Regolamento è scaturito dall’applicazione di precise norme disposte dall’alto e che sarebbe impossibile disattendere, anche nelle virgole.
Ci sarebbe stato un tavolo attorno al quale – oltre al Funzionario della Soprindendenza – non abbiamo capito bene chi si sia seduto e con quali competenze visto che solo il SINDACO riveste le cariche per l’Area Tecnica e per il Turismo. Non sappiamo neanche se sia stato invitato TROPEANO (Assessore alle attività produttive e al Decoro Urbano) che ieri, come al solito, è apparso il più sinceramente appassionato e coinvolto.
Sta di fatto che il Regolamento è questo e sicuramente produrrà molto scompiglio alle attività in essere da anni, che certamente saranno penalizzate dalle nuove regole. Da quanto abbiamo compreso sinteticamente sull’ultima parte della riunione, dalla registrazione in streaming effettuata da Tropea e Dintorni, in chiusura sono venute a galla le perplessità espresse all’inizio della seduta del 1 marzo da Romano e Macri.
Quelle sacrosante perplessità espresse da Romano che avevano fatto infuriare il Sindaco e fatto urlare il solito slogan “Trasparenza e Legalità”.
Un Macri che dopo aver “affettuosamente” criticato gli interventi da “vecchio democratico” di Peppino Romano – tacciato di populismo da D’Agostino nel corso di tutta la riunione per tutti i suoi interventi – riprende e fa sua la preoccupazione dei gravi problemi che il nuovo Regolamento procurerà ai tanti operatori che da tanto tempo – senza colpe – hanno agito a fronte di licenze ed autorizzazioni regolarmente rilasciate dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo e che ora vengono improvvisamente giudicati abusivi.
Cosa dire : improvvisamente e contrariamente all’assoluta inerzia dimostrata sinora, l’Amministrazione Rodolico – come improvvisamente unta dal Signore – ha deciso che deve assolutamente comportarsi secondo TRASPARENZA e LEGALITA’. A chi si intenda dare a bere questo concetto non si sa.
Un’Amministrazione che si confronta all’ora dell’aperitivo (tra le 13 e le 13.30 circa) presso il Municipio – questo è il tempo normalmente dedicato dai singoli assessori per risolvere i molteplici annosi problemi – e ,in quattro e quattrotto, mette in piedi (con un frettoloso copia-incolla) un improbabile regolamento, invece così importante per le attività economiche di Tropea .
Ed alla fine lascia alla discrezionalità dell’Ufficio Tecnico e della Polizia Municipale la discrezionalità nella concessione del suolo publico.
Ufficio Tecnico e Polizia Municipale attualmente affidati a Funzionari giudicati dal SINDACO – ufficialmente nei decreti di nomina 25 e 26 del 31.12.2015 – “sufficiente” ed “appena sufficiente”, incapaci di svolgere i compiti finora ad essi affidati.
MA CHE REGOLAMENTO risolutivo sarebbe mai questo! ANCORA DISCREZIONALITA’?. Sarebbe stato meglio far finta di niente. Il tutto appare più una isterica “ pecionata ” frutto del nervosismo che – nonostante l’apparente ostentata coesione – serpeggia tra la Maggioranza. Solo che a subirne le conseguenze , come al solito, è la cittadinanza e la città di Tropea.