continua Pacco,Paccotto e Contropaccotto
Tropea, 2 marzo 2016
Riprendiamo l’argomento del Consiglio Comunale del primo marzo, perché abbiamo avuto il tempo di rielaborare quanto si è consumato ieri pomeriggio sul punto 5 all’OdG tra i Consiglieri di Maggioranza e Minoranza del Comune di Tropea.
Innanzitutto è il caso di rammentare che in aula a deliberare si trovavano sei avvocati, tre medici, una logopedista, due dipendenti delle Poste Italiane oltre naturalmente al dr. Maruccia Segretario Generale : …. Mica bruscolini !
Ebbene nel pomeriggio di ieri c’è stata una delle rappresentazioni più avvilenti tra quelle tenute da questa Amministrazione in C.C.-
Il Presidente D’Agostino è stato “abilissimo” a raccontare la sua versione sulla missiva del Revisore dei Conti, anche se non ha convinto nessuno.
Poi, stamane, apprendiamo dalla stampa che la missiva sarebbe pervenuta poche ore prima della seduta del Consiglio.
Ma com’è possibile una cosa del genere su un argomento che si tratta da mesi, con gli emendamenti pervenuti nei termini e già trattati nelle riunioni dei capigruppo ? Risolversi nelle ultime sei ore ?
Dopo tutta la querelle apparsa sui giornali nella settimana precedente ? E le aspettative della gente?
Ma se poi alla fine, tra le righe – molto tra le righe, dopo le tante insistenze di Peppino Romano per avere chiarezza su dove fosse l’inghippo, è venuto fuori che al Revisore non era stato affatto inviato neanche il Regolamento!!!
Una buona parte dei presenti ieri, aveva partecipato, tra tante altre, alla riunione del Consiglio Comunale del 17 luglio 2013 quando un altro avvocato e Presidente del Consiglio raccontò che erano pervenuti soltanto da poche ore i Bilanci ( in perdita) della Porto di Tropea SpA, i cui dati erano indispensabili per valutare se c’erano le condizioni per rilasciare la concessione cinquantennale alla SPA.
All’epoca il pacco fu completo e immediato perché, senza lasciar il tempo di visionare i dati – assolutamente vincolanti per la decisione da prendere -, la concessione fu deliberata ugualmente,
In quell’occasione D’Agostino scrisse tre o quattro articoli di fuoco mentre Rodolico aveva già allegato al Verbale del C.C, dell’8.05.2013 ben 13 facciate di protesta sottoscrivendole personalmente e procedendo poi a denunzia penale contro gli avversari politici unitamente a tutti i componenti l’Opposizione. All’epoca, l’attuale Sindaco, nel fare opposizione, strillava come un’aquila anche a ciò costretto dalla necessità di sopraffare la voce tonante del Sindaco dell’epoca. Non viene da credere che adesso gli stessi soggetti si spazientiscano così visibilmente per qualche garbata osservazione di Peppino Romano su circostanze non proprio chiare. Ma il nervosismo, ieri, era più che comprensibile :
– Già c’era stato lo stress per il timore di non raggiungere il quorum,
– il Segretario urlava che non era possibile andare avanti così lamentandosi che “girassero” più versioni del Regolamento su cui deliberare in mano ai vari Consiglieri,
– c’era una grande tensione nell’aria nel timore di una defezione fino all’ultimo minuto.
C’era stato anche un conciliabolo con Macrì ed i suoi, i quali, non vedendo presentarsi in aula, dopo mezz’ora abbondante di attesa, il gruppo di Maggioranza, erano saliti al primo piano per accertare se c’erano problemi. Poi l’arrivo in aula di Tropeano avrà fatto tirare qualche sospiro di sollievo.
A quel punto bisognava mettere in scena la pantomima della missiva del Revisore. Anziché rappresentare (versione di comodo) una défaillance nell’organizzazione comunale che non aveva inviato il Regolamento al Revisore, per averne un parere obbligatorio ma non vincolante (come è stato obbligato ad ammettere il Segretario incalzato da Peppino Romano). In una frazione dei 45 minuti di ritardo, tra l’altro, D’Agostino ha dovuto studiare il copione per la versione …. che la colpa era dell’emendamento n° 14.
Comunque i Nostri, per questa volta, “l’hanno sfangata” e non resta che attendere come evolverà “l’affaire suolo pubblico” nel Consiglio convocato per giorno 9 p.v.