Un po’ di CHIAREZZA sul PORTO di TROPEA
Il Porto turistico e peschereccio di Tropea è uno dei primi porti realizzati dalla Regione Calabria nell’ambito di un vasto piano di valorizzazione turistica delle coste.La vicinanza ad un centro di notevole interesse paesaggistico ed artistico ha suggerito lo studio di una configurazione valida dal punto di vista ambientale oltre che marittimo.
Con una capacità di circa 500 imbarcazioni turistiche e di circa 200 imbarcazioni da pesca, comprende un avamposto ed un porto interno suddiviso in zone distinte per la pesca, la cantieristica ed il turismo.
Il Porto, per la cui realizzazione sono stati utilizzati esclusivamente fondi pubblici dal 1984 al 1999 con finanziamenti per un totale di 30miliardi 803 milioni di lire, è stato affidato ad una società mista partecipata dal Comune.
Una scelta dell’Amministrazione Vallone che , con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 dell’11.10.2001, ai fini dell’affidamento dell’attività di gestione in concessione delle opere portuali e dello specchio acqueo costituenti il “porto di Tropea”, approvava la costituzione di una società per azioni denominata “Porto di Tropea S.p.A.” con durata sino al 31.12.2052.
Dopo di che, in una gara “nel rispetto dei principi stabiliti dalla vigente normativa……il socio privato è stato selezionato in virtù dell’attitudine tecnico-economica alla gestione dell’attività, sulla base di un’offerta gestionale, cioè una proposta di piano economico-finanziario espressamente commisurato alla durata della società e quindi riferito ad un arco temporaneo congruo di 50 anni, idoneo a rappresentare all’ente il costo della gestione, le modalità di esercizio del servizio ed il rendimento ipotizzabili….”, il Comune seleziona il socio Privato che parteciperà alla costituzione della società mista che gestirà il Porto
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La PORTO di TROPEA SpA sarà costituita il 4/12/2002 per atto notaio Beatrice ROMANO . I soci titolari:
Comune di Tropea 20% € 103.600,00
Sider – Almagià Srl 48% € 248.640,00
Sider – Iteras Spa 16% € 82.880,00
Mare Nostrum srl 16% € 82.880,00
E’ d’obbligo fare qualche precisazione su quanto, per anni, è stato “raccontato” ai Tropeani e non solo.
1) Non ci fu mai un bando di gara per l’assegnazione della gestione del Porto alla PORTOdiTROPEA spa. La delibera del 2001 prevedeva la costituzione della SPA alla quale si era già deciso di affidare la gestione. L’unico bando di gara era solo per l‘individuazione dei soci privati della Porto SpA .
2) Dei tre soci privati selezionati occorre notare :
a) –Per la Sider-Iteras (costituita il 18.10.1985) e la Sider-Almagià Gestione Porti srl (costituita il 4.06.1996) si tratta di aziende preesistenti aventi ad oggetto attività compatibili con il settore.
b) –La Mare Nostrum (costituita il 26.11.2001), è evidentemente costituita ad hoc per far parte della cordata e soltanto un mese dopo la delibera del Consiglio Comunale N. 29 dell’11.10.2001 e del conseguente bando pubblicato il 17.10.2001 e il 31.10.2001. Nonostante l’oggetto sociale sia conforme alle “attitudini richieste”, appare più l’embrione di un Club Nautico per la composizione sociale quanto mai cospicua e variegata.
I socì più rappresentativi fanno capo ad Antonio La Torre che sarà nominato primo Presidente della costituenda PORTO di TROPEA SpA .
Il “socio privato” in effetti…..sono tre e, notoriamente, tutti “sponsorizzati” dal futuro Presidente La Torre al quale va comunque riconosciuto il grande impegno, nella fase di completamento della struttura portuale, per aver fornito consigli e consulenze ai fini di ottimizzare la funzionalità degli impianti anche grazie alla sua “cultura di diportista”. Nulla di “ umanamente immorale” quindi aver favorito la sua leadership nell’ambito della ricerca dei soci e della gestione della struttura portuale consacrata poi con l’incarico di primo “Presidente”.
Ma da qui a pretendere di “darla a bere” che i soci siano stati …“individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza,adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità”, ce ne corre.
3) “L’arco temporale congruo di 50 anni” sarebbe adeguatamente congruo per i casi in cui la società appaltante il servizio fosse obbligata ad investimenti di notevole consistenza tipo la realizzazione o il completamento della struttura e tali da richiedere un rassicurante periodo di ammortamento. Non è certo questo il caso poiché “la tavola era apparecchiata” e tutta con danaro pubblico. La Società, per avviare l’attività, ha avuto bisogno soltanto del primo versamento – peraltro obbligatorio alla costituzione – e soltanto utilizzando i successivi utili di gestione, il capitale è stato poi versato. Un investimento veramente esiguo per un contratto così “importante”. Un periodo di venti anni – già previsto per concessioni importanti–sarebbe stato più che congruo.
La PORTO SpA , in attesa del perfezionamento della prevista Concessione cinquantennale ottiene la concessione demaniale n. 28/03 dal 2003 fino al 31.12.2006, subordinatamente alla “definizione del procedimento per il rilascio dell’atto definitivo di concessione demaniale marittima” , poi in prosecuzione la concessione demaniale n.01/07 Rep 05/07 fino a tutto il 30/12/2010 .
Il risultato delle elezioni comunali del 2010 determina l’ascesa dell’AMMINISTRAZIONE REPICE che decide di interrompere il rapporto con la PORTO SpA a far data dall’1.01.2011.
Ciò nonostante, dopo alterne vicende, ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato, una dura battaglia politica e mediatica, con il cambio di Amministrazione, la subentrante Gestione VALLONE, reintegrava la PORTO SpA decidendo per il rilascio della “concessione cinquantennale”.
Tutto ciò con Delibera di Consiglio N° 11 dell’8.05.2013, nonostante l’inesistenza delle condizioni per un riaffidamento perché :
- Non era vero, come affermato in delibera, che gli ultimi tre bilanci ( 2010/ 2012) fossero in utile,…. “pur non superando il Comune di Tropea il tetto dei 30.000 abitanti, il conseguimento da parte della Porto di Tropea Spa di utili di bilancio negli tre ultimi esercizi rende applicabile la deroga disposta dalla richiamata disposizione”……
- Uno dei soci ( Sider-Iteras) risultava fallito dal 2009
- Risultavano Canoni demaniali arretrati per circa 400mila €
- Dimostrazione di mancata trasparenza amministrativa,
- Nessuna accondiscendenza a chiarire punti oscuri quali il “misterioso finanziamento” di 400mila € per sanare i canoni demaniali arretrati
- Appropriazione indebita di somme di competenza comunale
La concessione cinquantennale, dopo un periodo di accesi scontri politici e grandi clamori mediatici, viene definitivamente deliberata nella seduta del C.C. del 17 luglio 2013,(nella cui sede si allegarono – in netta contraddizione di quanto affermato – i Bilanci che evidenziavano perdite per 451 mila euro) , e rilasciata il 6 agosto 2013 fino a tutto il 31.12.2052.
E giungiamo ai nostri giorni .
Le elezioni comunali del 2014, a seguito dell’anticipato scioglimento dell’Amministrazione Vallone e successivo Commissariamento , hanno riportato al governo della città i principali esponenti della ex Giunta Repice che tanto aveva criticato la scelta della concessione cinquantennale alla PORTO SpA.
Sono trascorsi due anni e mezzo dal rilascio della concessione ed oltre un anno e mezzo dall’insediamento della nuova Amministrazione. L’Amministrazione è cambiata ma, in riferimento al PORTO, non se ne è accorto nessuno. Tutte le perplessità permangono, anzi…!!
(L’attuale SINDACO RODOLICO che litinga con l’allora SINDACO VALLONE per il PORTO) Anzi, mentre il compianto Sindaco Vallone il contatto ( e controllo) sul Porto ce lo aveva, non fosse altro per la presenza del penultimo Presidente Umberto Mazzeo sicuramente persona di sua fiducia, l’attuale Amministrazione , con il Presidente nominato appena un mese prima del suo insediamento dal Commissario Prefettizio, non ha proprio idea di cosa succeda nella società partecipata. Eppure le perplessità che non tutto fosse lineare, i maggiori attuali esponenti , le avevano espresse sulla stampa ed in seno al Consiglio quando erano presenti al Comune, ma all’opposizione. Appare che, dall’insediamento ad oggi, non abbiano avuto neanche la curiosità di verificare se i loro “sospetti”, apertamente manifestati , siano fondati.
E così il Comune di Tropea nella sua continuità, a fronte di una concessione cinquantennale accordata ad una società che aveva dimostrato di non meritare alcunchè per svariati motivi ha pensato bene di non vigilare, nonostante tutte le concordanti norme che sollecitano gli enti locali a tenere conto.. dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento…..
L’esperienza degli anni pregressi avrebbe dovuto spingere l’attuale Amministrazione a vigilare con ogni mezzo per evitare se non altro, il rischio di ulteriori danni erariali che potrebbero scaturire da una gestione “disinvolta”.
E’ pur vero che il Comune, negli accordi precontrattuali precedenti la stipula della Convenzione e il rilascio della Concessione cinquantennale, abbia dimostrato molta generosità e fiducia concedendo mano libera ai soci privati (pag. 11 della Delibera di Consiglio del 17.07.2013 al punto m.: garanzia di totale autonomia organizzativa e gestionale della società, con conseguente consegna …… )
PROPRIO QUESTI MOTIVI:
– l’essere socio di minoranza,
– l’autoesclusione dall’organizzazione e gestione
– nessun vero “uomo all’Avana” all’interno del Consiglio di Amministrazione
dovrebbero spingere l’attuale Amministrazione a monitorare attentamente l’attività del Porto.
Il Comune – oltre che socio – proprio per aver rilasciato la concessione, può avvalersi dell’art. 5 del contratto che recita testualmente:
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Il Comune esegue attraverso l’Ufficio competente, controlli e verifiche, al fine di accertare che il servizio avvenga nel rispetto delle prescrizioni di cui al presente atto ed al regolamento di gestione ed al progetto tecnico di gestione, manutenzione valorizzazione presentato in sede di gara e che l’esecuzione dello stesso, sia svolto con diligenza e professionalità.
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Gli incaricati delle verifiche ed ispezioni redigono apposito verbale con il quale vengono poste in evidenza le inadempienze rilevate, nonché le proposte e le indicazioni che si ritengano necessarie per il miglioramento del servizio stesso.
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La società che durante l’esecuzione del servizio dovesse rendersi inadempiente e/o negligente nell’osservanza delle clausole contrattuali, è soggetta a diffide.
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Le diffide di cui al presente articolo sono comminate dal responsabile dell’area;
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Per l’ipotesi in cui siano state comminate due o più diffide, il Comune si riserva di procedere alla risoluzione del contratto